Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/106: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
Wikipedia python library
 
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
- 164 «li loglio secche, <1* «rbe strane, bionde, rosse, dai forti profumi. GJi alberi parevano crescere sul granito c infatti le grosso radici nodose, vestite di musco, si diramava* no sulle rocce. L’ombra, qua e hi indorata da un raggio di sole filtrante attraverso le folte chiome del bosco, regnava in quell’angolo di montagna, ove nessuno si avventurava m non per sunmirar l’immenso elee del castello.
di foglie secche, di erbe strane, bionde, rosse, dai forti profumi. Gli alberi parevano crescere sul granito e infatti le grosse radici nodose, vestite di musco, si diramavano sulle rocce. L’ombra, qua e indorata da un raggio di sole filtrante attraverso le folte chiome del bosco, regnava in quell’angolo di montagna, ove nessuno si avventurava se non per ammirar l’immenso elce del castello, intorno a cui vagavano vecchie o misteriose leggende, abitato solo dalle capre e dagli uccelli silvani, adattatisimo per un delitto o per un convegno d’amore.
Come Dio volle, Lara arrivò lassù; trovò un magnifico divano di musco e vi si assise comodamente, stanca dei faticoso cammino. Fu sorpresa della semi-oscurità che la circondava, e quando si fu riposata provò un fremito di paura.

Il silenzio, le rupi erte e selvagge, l'elce misterioso che stendeva le sue braccia nere ed immense, che ricordava atroci storie di amori fatali e di vendette feroci, le fecero risovvenire l’odio della sua famiglia con quella dell’uomo che doveva arrivare là fra pochi istanti... Sussultò, quasi destandosi da un sogno spaventoso. Perchè era venuta? Chissà se Massimo non meditasse un dramma invece di un idillio! Perchè era venuta?
Intorno a oui vagavano vecchie o misteriose leggendo, u bitato solo dalle capro « dagli uccelli silvani, adattatisi mo per un delitto o per uu convegno d’amore.
Almeno avesse portato con se un arma, un coltello, un spillo... Nulla, nulla! Era là. inerme, debole, assisa fra i precipizi, nell’ombra, in un luogo ove invano avrebbe chiesto aiuto... Ahi, che stoltezza! Uno spavento gelido, immane, le agghiacciava 11 cuore; vedeva fantasmi orribili sporgere la testa ossea dalle cime frastagliate delle rocce, eppure non si moveva, non faceva un moto. Si pentiva di essere venuta, si chiamava pazza, leggera, temeraria, e pensava a fuggire, ascoltando intensamente se mai udisse il passo di Massimo e mormorando a fior di labbro: — Come tarda! Son più che le quattro, ora — Alfine risonò il galoppo di un cavallo in lontananza; era lui! Il cuore di Lara cominciò a battere; gli occhi a risplendere sul volto pallido e la paura a svanire, mentre, secondo ogni probabilità il pericolo si avanzava.

Il galoppo cessò. Lara, scordandosi che un cavallo non poteva penetrare lassù, credè di essersi ingannata e ricominciò a disperarsi mormorando: - Forse non verrà
Come Dio volle, Lara arrivò lassù; trovò un magnifico divano di musco e vi si# assise comodamente» stanca dei faticoso cammino. Fu sorpresa della semi-oscurità che In circondava, e quando si fu riposata provò un fremito di paura.

Il silenzio, le rupi erte e selvagge, i’elce misterioso che stendeva le sue braccia nere ed immense, che ricordava atroci storie di amor, fatali e di vendette feroci, le fecero risovvenire l’odif* della sua famiglia con quella dell’uomo che doveva arrivare là fra pochi istanti... Sussultò, qua ai destandosi da un sogno spaventoso. Perchè era venuta Chissà se Massimo non meditasse un dramma invece d.

un idillio! Perchè era venuta?

Almeno avesse portato con se un arma, un coltello, un spillo... Nulla, nullal Era là. inerme, debole, assise fra 1 precipizi, nell’ombra, in un luogo ove invano avrebbe chiesto aiuto... Ahi, che stoltezza! Uno spavento geliti Immane, le agghiacciava 11 cuore; vedeva fantasmi orrili li sporgere la Testa ossea dalle cime frastagliate delle rocce, eppure non si moveva, non faceva un moto. Si pentiva di essere venuta, si chiamava pazza, leggero, temeraria, e pensava a fuggire, ascoltando intensamente se inai udisse il passo di Massimo e mormorando a fior di labbro: — Co me tarda! Son più che le quattro, orai — Alfine risonò:!

galoppo di un cavallo in lontananza; era lui! 11 cuore di Lara cominciò a battere; gli occhi a risplendere sui volto pallido e la paura a svanire, mentre, secondo ogni proba b il ita. il pericolo si avanzava.

Il galoppo cessò. Lara, scordandosi che un cavallo non poteva penetrare lassù, credè di essersi ingannata e rie minciò n disperarsi mormorando: Forse non verri