Per lo spiritismo/IV: differenze tra le versioni

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3. Ma, diceva anch’io, se gli spiritisti non sono del tutto ignoranti, sono però tutta gente che ha soltanto una mezza coltura, quanto basta ad uscir da una Chiesa per entrare in un’altra. Ci sarà il numero, ma non c’è l’autorità.
 
Ora anche questo non è vero. Non sarebbe difficile raccogliere un centinaio di nomi di uomini autorevoli che hanno ammesso la realtà dei fatti; ma io lascierò da parte quelli che sono chiari soltanto per studi sullo spiritismo, come l’Aksákow; e degli altri lascio da parte, et pour cause, gli ecclesiastici (come l’arcivescovo Whately); ed anche i filosofi (come Fichte il giovane, Ulrici e il Sidgwick); e ancora più volentieri i letterati (come Sardou, {{AutoreCitato|Victor Hugo|Victor Hugo}} e Thackeray); e gli uomini politici (come Azeglio, lord Brougham e {{AutoreCitato|William Ewart Gladstone|Gladstone}}); e i militari (come il general Drayson e il general Gordon); e sceglierò specialmente i professori universitari di matematiche, o di fisica, o di scienze naturali, e qualche magistrato:
 
In America i tre principali scrittori di opere spiritiche, importanti per abbondanza di fatti e di giudizio, sono Dale Owen, ambasciatore a Napoli nel 1853<ref>''Footfalls on the Boundary of another World''. 1860. — ''The debatable Land between this World and the Next''. 1871.</ref>; - Edmonds, giudice alla Corte suprema di NuovaYork, e per qualche tempo presidente del Senato<ref>''On Spiritualism'', — e ''Letters and Tracts on Spiritualism''.</ref>; - Robert Hare, professore di chimica nell’Università di Pensilvania<ref>''Experimental Investigations of the Spiritual Manifestations.''</ref> - Fra i primi aderenti il Mapes, altro professore di chimica all’Università.