Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/222: differenze tra le versioni

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$. 13. Fra i bassi-rilievi che a quelle imitazioni appartengono è principalmente da rammemorarsi quello di bafalte verde, che sta nel cortile del palazzo Mattei<ref>''Monum. Matthæj. T. {{Sc|iiI}}. Tab. XXVI. fig. 2''. È di marmo bianco, come ivi ''pag. 45''. osserva anche il sig. abate {{AutoreCitato|Giovanni Cristofano Amaduzzi|Amaduzzi}}.</ref>, e rappresenta l’apparato d’una processione. Un’altr’opera di questa maniera vedesill alla fine del capitolo presente<ref>L’Autore aveva in pensiere di sostituire la figura d’un basso-rilievo in terra cotta a questa che v’era già nella prima edizione; ma non avendolo potuto eseguire, si è ritenuta la prima, tratta da un disegno del museo del signor cardinale Albani, che rappresenta w basso-rilievo dello stile d’imitazione.</ref>.
$. 13. Fra i bassi-rilievi che a quelle imitazioni appartengono è principalmente da rammemorarsi quello di bafalte verde, che sta nel cortile del palazzo Mattei<ref>''Monum. Matthæj. T. {{Sc|iiI}}. Tab. XXVI. fig. 2''. È di marmo bianco, come ivi ''pag. 45''. osserva anche il sig. abate {{AutoreCitato|Giovanni Cristofano Amaduzzi|Amaduzzi}}.</ref>, e rappresenta l’apparato d’una processione. Un’altr’opera di questa maniera vedesill alla fine del capitolo presente<ref>L’Autore aveva in pensiere di sostituire la figura d’un basso-rilievo in terra cotta a questa che v’era già nella prima edizione; ma non avendolo potuto eseguire, si è ritenuta la prima, tratta da un disegno del museo del signor cardinale Albani, che rappresenta w basso-rilievo dello stile d’imitazione.</ref>.


§. 14. Warburton<ref>''Essai sur les hiérogl. Tom. I. p. 294''.</ref> pensa che un lavoro di questo stile d’imitazione fatto a Roma sia la torinese [[:w:mensa isiaca|Tavola Isiaca]] di bronzo, in cui sono intarsiate delle figure d’argento; ma l’opinion sua manca d’ogni fondamento; e pare che per altro fine egli non abbia preso a sostenerla, se non perchè favorisce il suo sistema<ref>Lo stesso dicasi di Paw [''Recherch. philof. sur les Egypt. & les Chin. Tom. I. liv. I. sect. I. p. 45''. La vuole un calendario all’egiziana fatto in Italia nel {{Sc|iI}}., o {{Sc|iiI}}. secolo, sull’autorità del signor Jablonski ''Specimen novæ interpr. Tab. Bemb. num. 1. §. 4. e 5. Miscell. Berolin. Tom. VI. pag. 141. e 142.'', che lo asserisce senza darne buone ragioni. {{AutoreCitato|Anne-Claude-Philippe de Tubières, conte di Caylus|Il conte di Caylus}}, che la crede egizia, non la fa più antica dell’era cristiana, ''Rec. d’Antiq. Tom. V. Tab. XIV. pag.44''.</ref>; troppo son chiari in questo monumento gl’indizj del più antico stile egiziano.
§. 14. Warburton<ref>''Essai sur les hiérogl. Tom. I. p. 294''.</ref> pensa che un lavoro di questo stile d’imitazione fatto a Roma sia la torinese [[:w:mensa isiaca|Tavola Isiaca]] di bronzo, in cui sono intarsiate delle figure d’argento; ma l’opinion sua manca d’ogni fondamento; e pare che per altro fine egli non abbia preso a sostenerla, se non perchè favorisce il suo sistema<ref>Lo stesso dicasi di {{AutoreCitato|Cornelis de Pauw|Paw}} [''Recherch. philof. sur les Egypt. & les Chin. Tom. I. liv. I. sect. I. p. 45''. La vuole un calendario all’egiziana fatto in Italia nel {{Sc|iI}}., o {{Sc|iiI}}. secolo, sull’autorità del signor Jablonski ''Specimen novæ interpr. Tab. Bemb. num. 1. §. 4. e 5. Miscell. Berolin. Tom. VI. pag. 141. e 142.'', che lo asserisce senza darne buone ragioni. {{AutoreCitato|Anne-Claude-Philippe de Tubières, conte di Caylus|Il conte di Caylus}}, che la crede egizia, non la fa più antica dell’era cristiana, ''Rec. d’Antiq. Tom. V. Tab. XIV. pag.44''.</ref>; troppo son chiari in questo monumento gl’indizj del più antico stile egiziano.


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