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ben quindici figure d’Anubi, e sono tutte de’ tempi posteriori. Le gemme chiamate ''Abraxas'' oggimai generalmente si riconoscono per lavoro de’ Gnostici e de’ Basilidiani ne’ primi secoli del cristianesimo<ref>Beausobre ''Histoir. du Manich. T. {{Sc|iI}}. l. IV. chap. IV pag. 50''. sostiene robustamente che nol siano, fondandosi principalmente sopra il silenzio di tanti antichi scrittori, e de’ Santi Padri in ispecie, i quali non avrebbero al certo tralasciato di ricavarne un forte argomento, onde abbattere l’empietà di quegli eretici: e il sig. {{AutoreCitato|Anne-Claude-Philippe de Tubières, conte di Caylus|conte di Caylus}}, in vista delle di lui ragioni, ''Rec. d’Antiq. Tom. VI. Ant. Egypt. pl. XIX. n. IV. p. 64''. protesta di ritrattarsi da quella opinione, che aveva ammessa nel ''Tom. {{Sc|iI}}. pl. X. pag. 40''. Egli crede pertanto che siano di gente addetta al culto egiziano, e della più pura idolatria. Si vegga il P. <!--Hieremias à Bennettis-->a Bennettis ''l. c. p. 96. segg''., e il {{AutoreCitato|Giovan Battista Passeri|Passeri}} ''Diatriba de Gemmis Basilidianis'', che li crede invenzione di maghi, medici, e astrologi antichi. Il P. <!--w:fr:Jacques Martin (Mauriste) -->Martin ''Explic. de plus. mon. sing. ec. du dieu Mithras, in fine, p. 291''. pretende che debba dirsi ''Abrafax''.</ref>; e lavoro tale che riguardo all’arte non merita nessuna considerazione<ref>Se ne possono vedere molti presso il P. {{AutoreCitato|Bernard de Montfaucon |Mantfaucon}} ''Antiq. Expl. Tom. {{Sc|iI}}. sec. par. pl. CXLIV. e segg''.</ref>.
ben quindici figure d’Anubi, e sono tutte de’ tempi posteriori. Le gemme chiamate ''Abraxas'' oggimai generalmente si riconoscono per lavoro de’ Gnostici e de’ Basilidiani ne’ primi secoli del cristianesimo<ref>{{AutoreCitato|Isaac de Beausobre|Beausobre}} ''Histoir. du Manich. T. {{Sc|iI}}. l. IV. chap. IV pag. 50''. sostiene robustamente che nol siano, fondandosi principalmente sopra il silenzio di tanti antichi scrittori, e de’ Santi Padri in ispecie, i quali non avrebbero al certo tralasciato di ricavarne un forte argomento, onde abbattere l’empietà di quegli eretici: e il sig. {{AutoreCitato|Anne-Claude-Philippe de Tubières, conte di Caylus|conte di Caylus}}, in vista delle di lui ragioni, ''Rec. d’Antiq. Tom. VI. Ant. Egypt. pl. XIX. n. IV. p. 64''. protesta di ritrattarsi da quella opinione, che aveva ammessa nel ''Tom. {{Sc|iI}}. pl. X. pag. 40''. Egli crede pertanto che siano di gente addetta al culto egiziano, e della più pura idolatria. Si vegga il P. {{AutoreCitato|Geremia da Beinette|a Bennettis}} ''l. c. p. 96. segg''., e il {{AutoreCitato|Giovan Battista Passeri|Passeri}} ''Diatriba de Gemmis Basilidianis'', che li crede invenzione di maghi, medici, e astrologi antichi. Il P. <!--w:fr:Jacques Martin (Mauriste) -->Martin ''Explic. de plus. mon. sing. ec. du dieu Mithras, in fine, p. 291''. pretende che debba dirsi ''Abrafax''.</ref>; e lavoro tale che riguardo all’arte non merita nessuna considerazione<ref>Se ne possono vedere molti presso il P. {{AutoreCitato|Bernard de Montfaucon |Mantfaucon}} ''Antiq. Expl. Tom. {{Sc|iI}}. sec. par. pl. CXLIV. e segg''.</ref>.


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