Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/246: differenze tra le versioni
→Pagine SAL 25%: ← Creata nuova pagina: {{Pt|nazione|combinazione}} di tali colori fembrar dee maravigliofa agli occhi degl’intelligenti che attentamente coniìderino quelèo lavo... |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{Pt|nazione|combinazione}} di tali colori sembrar dee maravigliosa agli occhi degl’intelligenti che attentamente considerino questo lavoro della natura. Il mentovato torso rappresenta un re prigioniere ([[../593|Tav. XV]].) sedente, vestito all’uso barbaro, a cui si fono ora rifatte le mani e ’1 capo, che probabilmente in origine erano di marmo bianco. Sta questa statua nella villa Albani in una piccola fabbrica particolare, ornata con altri lavori della pietra medesima, di cui pur sono le due colonne poste ai fianchi della statua, e la gran tazza rotonda che ha ben dieci palmi romani di diametro collocatavi nel mezzo<ref>È stata poi collocata nel semicircolo incontro al catino.</ref>. Nella Cattedrale di Capoa v’è un antico recipiente di questo sasso fatto pe’ bagni, che ora serve di fonte battesimale. |
|||
{{Pt|nazione|combinazione}} di tali colori fembrar dee maravigliofa agli occhi |
|||
degl’intelligenti che attentamente coniìderino quelèo lavoro |
|||
della natura. Il mentovato torio rapprefenta un re prigioniere |
|||
( Tav. XV. ) fedente, veiHto all’ufo barbaro, a cui fi |
|||
fono ora rifatte le mani e ’1 capo, che probabilmente in |
|||
origine erano di marmo bianco. Sta quella lì:atua nella villa |
|||
Albani in una piccola fabbrica particolare, ornata con altri |
|||
lavori della pietra medelima, di cui pur fono le due colonne |
|||
pofle ai fianchi della ftatua, e la gran tazza rotonda |
|||
che ha ben dieci palmi romani di diametro collocatavi nel |
|||
mezzo (a). Nella Cattedrale di Capoa v’è un antico recipiente |
|||
di quello falTo fatto pe’ bagni, che ora ferve di fonte |
|||
battelìmale. |
|||
{{Nl|... marmo...}} |
{{Nl|... marmo...}} |
||
§. i8. Che in Egitto, oltre il granito e ’l porfido, si lavorassero varie altre specie di marmi, lo dimostrano le opere che ancor rimangono di marmo bianco, nero, e giallo<ref>Di breccia gialla è la figura del Museo Pio-Clementino, di cui abbiamo parlato ''pag. 96. col. 1''. Vi è in pietra rossa d’Egitto un’altra figurina in piedi della grandezza d’un palmo incirca, la quale probabilmente rappresenta un Bacco egiziano, simile a un di presso alle figure, che ne porta il {{AutoreCitato|Anne-Claude-Philippe de Tubières, conte di Caylus|conte di Caylus}} ''Rec. d’Antiq. Tom. {{Sc|iiI}}. Ant. Egypt. pl. IV. n. I. e IV., Tom. VI. pl, IX. n. {{Sc|iiI}}.''; e dalla particolare eleganza, con cui è lavorata, si può credere, che sia piuttosto lavoro del tempo de’ Greci.</ref>, delle quali fanno menzione i viaggiatori di quelle contrade. I lunghi e angusti corridori della piramide più grande |
|||
jf. i8. Che in Egitto, oltre il granito e’I porfido, fi lavoraflero |
|||
intonacati sono d’un marmo bianco<ref>{{AutoreCitato|Frederic Louis Norden|Norden}} ''Voy. d’Egypt. par. I. p. 79.''</ref>, che però non è pario, siccome fu dato a credere a {{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plinio}}<ref>''lib. 36. cap. 13. sect. 19. §. 2''. [ Plinio parla non delle piramidi, ma del laberinto, come ne parla anche {{AutoreCitato|Erodoto|Erodoto}} ''lib. 2. cap. 48. pag. 176. in fine''.</ref>. Evvi nel Collegio romano una tavola di marmo in basso-rilievo<ref>''Monum. ant. ined. num. 76.''</ref> lavorata nel più antico stile egiziano. Se della stessa epoca sia un piccolo busto virile con barba, esistente nel museo d’Ercolano, diligentemente lavorato in bellissimo marmo bianco, detto ''palombino''<ref>Questo marmo non è né bello, né stimato.</ref>, alto a un di presso un mezzo {{Pt|pal-|}} |
|||
varie altre fpecie di marmi, lo dimollrano le opere |
|||
che ancor rimangono di marmo bianco, nero, e giallo (b), |
|||
delle quali fanno menzione i viaggiatori di quelle contrade. 1 lunghi e angufti corridori della piramide più grande |
|||
intonacati fono d’un marmo bianco (a), che però non è parlo, ficcome fu dato a credere a Plinio (b). Evvi nel Collegio |
|||
romano una tavola di marmo in baffo-rilievo (e) lavorata |
|||
nel più antico ftile egiziano. Se della fìefTa epoca fia |
|||
im piccolo bufto virile con barba, efiflente nel mufeo d’Ercolano, diligentemente lavorato in bellifììmo marmo bianco, detto fdomhino (e), alto a un di prefTo un mezzo {{Pt|pal-|}} |
|||
(a) è fiata poi collocata nel femicircolo |
|||
e dalla particolare eleganza, con m è lavo |
|||
incontro al calino. |
|||
rata, fi può credere, che fìa piuttofto lavoro |
|||
(b) Di breccia gialla è la figura del Mufeo |
|||
del tempo de’Greci. |
|||
Pio - dementino, di cui abbiamo parlato {a) Nordcn Voy. à’Egypt. par. I.p.y^. |
|||
pag. p6. col. i. Vi è in pietra rolla d’Egitto (/>) Uh. j6. cap. 13. feci, i g. %. 2. [ Plinio |
|||
un’altra figurina in piedi della grandezza parla non delle piramidi, ma del laberinto, |
|||
d’un palmo incirca, la quale probabilmente come ne parla anche Erodoto //i. a. cap. 4.8, |
|||
rapprefenta un Bacco egiziano, limile a un pag. 176. infine. |
|||
diprelTo alle figure, che ne porta il conte di (e) Monum. ant. ined. n’im. 76. ^ |
|||
Caylus Ree. a’Aniiq. Tom. ni. Ant. Egypt. (e) Quello marmo non è né bello, né mpl. |
|||
ly. n. I. e IV, 1 Tom. VI. pi, IX. n.iil.j maro. |