Pagina:I Robinson Italiani.djvu/91: differenze tra le versioni
Luigi62: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione||{{smaller|''Attraverso i boschi''}}|85|riga=si}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
pentola, alcuni tondi, le forchette; e lo Sciancatello, già robusto, portava la tenda e una parte di pane. |
pentola, alcuni tondi, le forchette; e lo Sciancatello, già robusto, portava la tenda e una parte di pane. |
||
Le due scimmie dapprima si erano mostrate ricalcitranti a portare la loro parte di bagaglio, ma l’''orang-outan'', che si era armato d’un randello, le aveva ben presto domate, e ora esse marciavano sotto la vigilanza di lui, che era pronto a battere sulle loro spalle un pezzo musicale, da far strappare urla di dolore. |
|||
Il mondo alato si risvegliava sotto la brusca invasione della luce. In mezzo alle foglie degli alberi e dei cespugli ingemmati dalla rugiada notturna, svolazzavano a gruppi i più begli uccelli, le cui penne variopinte, a riflessi d’oro, d’argento, di rame, scintillavano vivamente sotto i primi sprazzi luminosi dell’astro diurno, sorgente sull’orizzonte. |
Il mondo alato si risvegliava sotto la brusca invasione della luce. In mezzo alle foglie degli alberi e dei cespugli ingemmati dalla rugiada notturna, svolazzavano a gruppi i più begli uccelli, le cui penne variopinte, a riflessi d’oro, d’argento, di rame, scintillavano vivamente sotto i primi sprazzi luminosi dell’astro diurno, sorgente sull’orizzonte. |
||
I graziosi epinachus arruffavano le loro penne vellutate e brillanti come se fossero cosparse di pagliuzze d’oro, e le lunghe code sottili; i bellissimi chimachus, volatili grossi come piccioni, col corpo nerissimo davanti e candido dietro e la coda formata di barbe lunghissime e arricciate, si spennacchiavano reciprocamente coi loro becchi sottilissimi e lunghi; i |
I graziosi ''epinachus'' arruffavano le loro penne vellutate e brillanti come se fossero cosparse di pagliuzze d’oro, e le lunghe code sottili; i bellissimi ''chimachus'', volatili grossi come piccioni, col corpo nerissimo davanti e candido dietro e la coda formata di barbe lunghissime e arricciate, si spennacchiavano reciprocamente coi loro becchi sottilissimi e lunghi; i ''charmasyna'', specie di pappagalli, colle piume rosse e gialle a striature nere, cominciavano i loro cicalecci scordati e importuni, mentre le splendide ''parozie dorate'', scintillanti di mille colori, immobili sulle più alte cime degli alberi, si ubriacavano di sole, lasciando ondeggiare graziosamente le cinque barbe piantate sulle loro teste e terminanti in una specie di fiocco, ai soffi della brezza marina. |
||
⚫ | Miriadi d’insetti svolazzavano in tutte le direzioni: farfalle sfolgoranti, di dimensioni straordinarie, s’incrociavano sopra i fiori o attorno ai vasi vegetali dei ''calamus'' rimasti ancora aperti; farfalline rosse, gialle, azzurre si agitavano nell’aria e anche battaglioni di lucertoline volanti, chiamate dai Malesi ''draco'', bizzarri animaletti lunghi venti centimetri, colla coda compressa, le dita delle zampine unite da membrane che servono da ali e che permettono loro di spiccare voli di venti e perfino trenta metri. |
||
{{Nop}} |
|||
⚫ | Miriadi d’insetti svolazzavano in tutte le direzioni: farfalle sfolgoranti, di dimensioni straordinarie, s’incrociavano sopra i fiori o attorno ai vasi vegetali dei calamus rimasti ancora aperti; farfalline rosse, gialle, azzurre si agitavano nell’aria e anche battaglioni di lucertoline volanti, chiamate dai Malesi draco, bizzarri animaletti lunghi venti centimetri, colla coda compressa, le dita delle zampine unite da membrane che servono da ali e che permettono loro di spiccare voli di venti e perfino trenta metri. |