Tutto lo mondo vive sanza guerra: differenze tra le versioni

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Inserito verso mancante (cf. poeti del duecento di Contini) e sistemata la numerazione delle righe
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Non so ciò ch’io mi sia,
nè so per che m’avene:
fort'è la mia vita,
{{R|20}}tornato m’è lo bene - in dolori.
 
{{R|20}}Ben credo che ò fenita e non comenza;
e lo meo male non por[r]ia contare,
nè le pene ch’io sento.
Li drappi di vestir non mi s’agenza,
{{R|25}}nè bono non mi sa lo manicare,
{{R|25}}così vivo in tormento.
Non so onde fugire,
nè a cui m’acomandare;
convenemi sofrire
{{R|30}}tut[t]e le pene amare - in dolzori.
 
{{R|30}}Eo credo bene che l’Amore sia:
altro deo non m’à già a giudicare
così crudelemente;
chè l’Amor è di tale segnoria,
{{R|35}}che le due parti a sè vole tirare
{{R|35}}e ’l terzo è de la gente.
Ed io per ben servire,
s’io ragione trovasse,
non doveria fallire
{{R|40}}An a lui così ch’i’ amasse - [lei] per cori.
 
{{R|40}}Dolce madonna, poi ch’eo mi moragio,
non troverai chi sa ben te servire
tut[t]’a tua volontate,
ch’unque non volli, nè vo’, nè voragio
{{R|45}}se non di tut[t]o af[f]are a piacire
{{R|45}}a la vostra amistate.
Merzè di me vi prenda,
che non mi sfidi amando;
vostra graz[i]a discenda,
{{R|50}}però ch’eo ardo e ’ncendo - de[ntro] e fori.
</poem>