Pagina:Le confessioni di un ottuagenario II.djvu/286: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: template SAL
Alebot (discussione | contributi)
m Removing/replacing Template:SAL
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 6: Riga 6:




Il nostro secolo, (perdonate: dico nostro a nome di tutti voi; quanto a me ho qualche diritto anche sul passato, e quello d’adesso non lo tengo già più che colle punte delle dita) il nostro secolo o il vostro adunque che sia, è uscito nel mondo in una maniera molto bizzarra: volle farla tenere ai fratelli che lo aveano preceduto, e mostrare che per chi cerca novità ad ogni costo, la mèsse non manca mai. Infatti egli capovolse tutti i sistemi, tutti i ragionamenti che affaticavano i cervelli da cinquant’anni prima; e cogli stessi uomini si è messo in capo di raggiungere scopi perfettamente contrarii. Abbondarono poi gli empirici, che incamuffato di sillogismi il paradosso lo cambiarono in un perfetto accordo dialettico: ma io che non sono un giocoliero, resterò sempre della mia opinione. Si fà, e si disfà; e disfacendo non si finisce per nulla ciò che s’era fatto: tutt’altro! Or dunque all’anno che finiva coi martiri repubblicani e colle vittorie dei confederati, ne successe un altro che distrusse a Marengo l’effetto di queste e di quelli, e recò in mano di Bonaparte, reduce dall’Egitto, le sorti d’Europa. Il Primo Console di trent’anni non era più il generale di ventisei, che dava udienza radendosi la barba: egli andava già maturando fra sè e sè i paragrafi del cerimoniale di corte. Vi chieggo scusa di intromettervi in quest’ultima parte della mia storia col fastoso{{SAL|286|3|Luigi62}}
Il nostro secolo, (perdonate: dico nostro a nome di tutti voi; quanto a me ho qualche diritto anche sul passato, e quello d’adesso non lo tengo già più che colle punte delle dita) il nostro secolo o il vostro adunque che sia, è uscito nel mondo in una maniera molto bizzarra: volle farla tenere ai fratelli che lo aveano preceduto, e mostrare che per chi cerca novità ad ogni costo, la mèsse non manca mai. Infatti egli capovolse tutti i sistemi, tutti i ragionamenti che affaticavano i cervelli da cinquant’anni prima; e cogli stessi uomini si è messo in capo di raggiungere scopi perfettamente contrarii. Abbondarono poi gli empirici, che incamuffato di sillogismi il paradosso lo cambiarono in un perfetto accordo dialettico: ma io che non sono un giocoliero, resterò sempre della mia opinione. Si fà, e si disfà; e disfacendo non si finisce per nulla ciò che s’era fatto: tutt’altro! Or dunque all’anno che finiva coi martiri repubblicani e colle vittorie dei confederati, ne successe un altro che distrusse a Marengo l’effetto di queste e di quelli, e recò in mano di Bonaparte, reduce dall’Egitto, le sorti d’Europa. Il Primo Console di trent’anni non era più il generale di ventisei, che dava udienza radendosi la barba: egli andava già maturando fra sè e sè i paragrafi del cerimoniale di corte. Vi chieggo scusa di intromettervi in quest’ultima parte della mia storia col fastoso