Pagina:Arabella.djvu/122: differenze tra le versioni
m Bot: template SAL |
m Removing/replacing Template:SAL |
||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 7: | Riga 7: | ||
Arabella, che aveva il cuore aperto, si sentì a un tratto molto colpevole di quel disordine, di quell’abbandono. Naldo era suo fratello giusto, il ritratto in piccolo del suo povero papà, gli stessi occhi neri, la stessa carnagione bianca e delicata. Se cresceva un monello e se portava intorno i segni della pezzenteria, la colpa non era soltanto della povera mamma, stanca, abbattuta sotto il peso di tante cose e di tante disgrazie, ma ancora un poco di una certa monachella che colla scusa di contemplare gli eterni misteri del paradiso, non si curava dei bottoni e delle calze della sua gente. |
Arabella, che aveva il cuore aperto, si sentì a un tratto molto colpevole di quel disordine, di quell’abbandono. Naldo era suo fratello giusto, il ritratto in piccolo del suo povero papà, gli stessi occhi neri, la stessa carnagione bianca e delicata. Se cresceva un monello e se portava intorno i segni della pezzenteria, la colpa non era soltanto della povera mamma, stanca, abbattuta sotto il peso di tante cose e di tante disgrazie, ma ancora un poco di una certa monachella che colla scusa di contemplare gli eterni misteri del paradiso, non si curava dei bottoni e delle calze della sua gente. |
||
Domani, come una fata benefica delle leggende, essa avrebbe potuto con una parola trasformare quella rovina in una casa ordinata, ricondurre la pace, la speranza, la volontà nel lavoro e nel bene; prendere essa l’autorità, l’iniziativa, il comando, che viene dalla |
Domani, come una fata benefica delle leggende, essa avrebbe potuto con una parola trasformare quella rovina in una casa ordinata, ricondurre la pace, la speranza, la volontà nel lavoro e nel bene; prendere essa l’autorità, l’iniziativa, il comando, che viene dalla |