Pagina:Discorsi-SNFI.djvu/53: differenze tra le versioni
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Bene è vero che a cessar la tempesta l’Austriaco si faceva, nel marzo, promettitore di liberali riformagioni: ma nessuno potea dargli fede: e Vienna stessa, la reggia de’ Cesari, ad ogni tratto paventa che le concessioni del marzo non le siano ghermite, e il Monarca non si chiuda di nuovo nella clamide redata dal padre. — |
Bene è vero che a cessar la tempesta l’Austriaco si faceva, nel marzo, promettitore di liberali riformagioni: ma nessuno potea dargli fede: e Vienna stessa, la reggia de’ Cesari, ad ogni tratto paventa che le concessioni del marzo non le siano ghermite, e il Monarca non si chiuda di nuovo nella clamide redata dal padre. — |
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Ora, appunto perché l’Austriaco mal saprebbe tenersi a dilungo sul trono quando non ribadisse a’ suoi sudditi i chiovi ed i ceppi, trovati già dal primo Francesco e cresimati nell’aula; troppo è chiaro, importargli assaissimo che i Principi italiani sì vicini alle terre <noinclude>{{Alt|Lombardo-Ve-|Lombardo-Venete}}</noinclude> |
Ora, appunto perché l’Austriaco mal saprebbe tenersi a dilungo sul trono quando non ribadisse a’ suoi sudditi i chiovi ed i ceppi, trovati già dal primo Francesco e cresimati nell’aula; troppo è chiaro, importargli assaissimo che i Principi italiani sì vicini alle terre <noinclude>{{Alt|Lombardo-Ve-|Lombardo-Venete}}</noinclude> |