Il corvo (Poe-Ragazzoni 1956): differenze tra le versioni

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Così assorto in fantasie stetti a lungo, e sempre intento
all’augello i di cui sguardi mi riempivan di spavento,
{{R|75}}non osai più aprire labbrolabro — sprofondato sempre giù
fra i cuscini accarezzati dal chiaror di un candelabro
fra i cuscini rossi ov’ella, al chiaror di un candelabro,