Pagina:Senso.djvu/18: differenze tra le versioni
Luigi62: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|16|{{Sc|vade retro, satana}}||riga=si}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
la baldanza de’ conquistatori, mostravano una gran paura di essere sbalzati a terra, quando le ruote o si alzavano sugli enormi sassi, di cui sono sparse le tortuose, strette ed erte vie del paesello, o si sprofondavano nelle buche di pantano, da cui schizzava intorno la melma. I due monelli guardavano in giro, confusi di tanto chiasso, desiderosi d’una cosa soltanto, di saltar giù dal carro trionfale per unirsi a’ loro compagni e dimenarsi liberamente e gridare anch’essi: Viva, viva! |
la baldanza de’ conquistatori, mostravano una gran paura di essere sbalzati a terra, quando le ruote o si alzavano sugli enormi sassi, di cui sono sparse le tortuose, strette ed erte vie del paesello, o si sprofondavano nelle buche di pantano, da cui schizzava intorno la melma. I due monelli guardavano in giro, confusi di tanto chiasso, desiderosi d’una cosa soltanto, di saltar giù dal carro trionfale per unirsi a’ loro compagni e dimenarsi liberamente e gridare anch’essi: Viva, viva! |
||
La cagione della loro gran gloria era spiegata da Menico ad un vecchio, venditore ambulante di quegli enormi ombrelloni rossi e azzurri, i quali mettono nella malinconia del paesaggio, quando piove, una pennellata allegra. Il caso dunque era stato questo: i due ragazzi, nel principio della passata primavera, andavano a raccogliere sul monte della Malga, quello che manda la più lunga ombra nella Val della Castra, le radici di una certa erba medicinale. È uno dei piccoli guadagni dei montanari, i quali per un grosso peso di arnica, di genziana, di aconito, di lichene, o che so io, racimolati sulle roccie, alla cima dei dirupi, col rischio di rompersi il cranio nella voragine, pigliano qualche soldo. La neve al basso si andava squagliando, ma i due fanciulli, raspandola via via, senza pensare ad altro, salivano sempre più in un luogo che da otto mesi non vedeva anima nata. |
La cagione della loro gran gloria era spiegata da Menico ad un vecchio, venditore ambulante di quegli enormi ombrelloni rossi e azzurri, i quali mettono nella malinconia del paesaggio, quando piove, una pennellata allegra. Il caso dunque era stato questo: i due ragazzi, nel principio della passata primavera, andavano a raccogliere sul monte della Malga, quello che manda la più lunga ombra nella Val della Castra, le radici di una certa erba medicinale. È uno dei piccoli guadagni dei montanari, i quali per un grosso peso di arnica, di genziana, di aconito, di lichene, o che so io, racimolati sulle roccie, alla cima dei dirupi, col rischio di rompersi il cranio nella voragine, pigliano qualche soldo. La neve al basso si andava squagliando, ma i due fanciulli, raspandola via via, senza pensare ad altro, salivano sempre più in un luogo che da otto mesi non vedeva anima nata. {{Pt|All’improv-|}} |