Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/341: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1714}}-->di distrazione, le piú gravi circostanze della vita, e le piú straordinarie sensazioni, non bastano bene spesso a promuovere la riflessione. Molto <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1715}} piú notabile è questo effetto e differenza, ne’ differenti, ma piú radicati abiti di distrazione o di riflessione, che una stessa persona contrae vicendevolmente e perde; e anche piú nelle diverse persone, benché d’ingegno ugualissimamente capace (16 settembre 1821).
<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|1714}}-->di distrazione, le piú gravi circostanze della vita e le piú straordinarie sensazioni non bastano bene spesso a promuovere la riflessione. Molto <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|1715}} piú notabile è questo effetto e differenza, ne’ differenti ma piú radicati abiti di distrazione o di riflessione, che una stessa persona contrae vicendevolmente e perde; e anche piú nelle diverse persone, benché d’ingegno ugualissimamente capace (16 settembre 1821).




{{ZbPensiero|1715/1}}Le illusioni non possono esser condannate, spregiate, perseguitate se non dagl’illusi, e da coloro che credono che questo mondo sia o possa essere veramente qualcosa, e qualcosa di bello. Illusione capitalissima: e quindi il mezzo filosofo combatte le illusioni perché appunto è illuso, il vero filosofo le ama e predica, perché non è illuso: e il combattere le illusioni in genere è il piú certo segno d’imperfettissimo e insufficientissimo sapere, e di notabile illusione (16 settembre 1821).
{{ZbPensiero|1715/1}}Le illusioni non possono esser condannate, spregiate, perseguitate se non dagl’illusi e da coloro che credono che questo mondo sia o possa essere veramente qualcosa, e qualcosa di bello. Illusione capitalissima: e quindi il mezzo filosofo combatte le illusioni, perché appunto è illuso, il vero filosofo le ama e predica, perché non è illuso; e il combattere le illusioni in genere è il piú certo segno d’imperfettissimo e insufficientissimo sapere e di notabile illusione (16 settembre 1821).




{{ZbPensiero|1715/2}}L’individuo, ordinariamente, è tanto grande o piccolo quanto la società, il corpo ec. la patria, a cui egli specialmente appartiene, o s’immagina, prefigge, cerca di appartenere. In una piccola patria, gli uomini son piccoli, se istituzioni e opinioni straordinariamente felici, non lo ingrandiscono, come nelle città greche, ciascuna <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|1716}} delle quali era patria. Ma il principal mezzo è di allargare al possibile, se non altro, l’idea della propria società, come ciascuna città greca e loro individui riguardavano (anche col fatto) per loro patria tutta la Grecia e sue appartenenze, e per compatriota chiunque non era βάρβαρος. Senza ciò la Grecia non sarebbe stata quello che fu, neppure in quei tempi tutti propri della grandezza (16 settembre 1821).
{{ZbPensiero|1715/2}}L’individuo, ordinariamente, è tanto grande o piccolo quanto la società, il corpo ec., la patria a cui egli specialmente appartiene o s’immagina, prefigge, cerca di appartenere. In una piccola patria gli uomini son piccoli, se istituzioni e opinioni straordinariamente felici non lo ingrandiscono, come nelle città greche, ciascuna <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|1716}} delle quali era patria. Ma il principal mezzo è di allargare al possibile, se non altro, l’idea della propria società, come ciascuna città greca e loro individui riguardavano (anche col fatto) per loro patria tutta la Grecia e sue appartenenze e per compatriota chiunque non era βάρβαρος. Senza ciò la Grecia non sarebbe stata quello che fu, neppure in quei tempi tutti propri della grandezza (16 settembre 1821).




{{ZbPensiero|1716/1}}La memoria la piú indebolita dimentica l’istante passato, e ricorda le cose della fanciullezza. Ciò vuol<section end=3 />
{{ZbPensiero|1716/1}}La memoria la piú indebolita dimentica l’istante passato e ricorda le cose della fanciullezza. Ciò vuol<section end="3" />