Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/449: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1907}}--><noinclude>teramente </noinclude>al solo poeta, quantunque non paiano stentati, anzi nati dalla cosa (13 ottobre 1821).
<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|1907}}--><noinclude>teramente </noinclude>al solo poeta, quantunque non paiano stentati, anzi nati dalla cosa (13 ottobre 1821).




{{ZbPensiero|1907/2}} Non v’é cosa piú sciocca e ingiuriosa alla natura del dire e ripetere continuamente che la perfezione non è propria delle cose create, che niente al mondo è perfetto, che le cose umane sono imperfette, che non vi può esser uomo perfetto ec. ec. Che cosa mancava a quella insigne maestra ch’é la natura per far le sue opere perfette? forse l’intelligenza? forse il potere? Certo che nulla è né può esser perfetto secondo la frivola idea che noi ci formiamo di una perfezione assoluta, <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1908}} che non esiste, di una perfezione indipendente da qualunque genere di cose, ed anteriore ad essi, quando in essi soli è rinchiusa ogni perfezione, da essi deriva, e in essi e nel loro modo di essere, ha l’unica ragione dell’esser suo, e dell’esser perfezione. Certo che nulla è perfetto in un modo che non è, in un modo in cui le cose non sono; e la natura delle cose che sono, non può corrispondere a quello ch’é fuor di loro, e non è riposto in nessun luogo. Noi sognando andiamo a cercare la perfezione di ciò che vediamo, fuori dell’esistenza, mentr’ella esiste qui con noi, e coesiste a ciascun genere di cose che conosciamo, e non sarebbe perfezione in verun altro caso possibile. Non è maraviglia dunque se tutto ci pare imperfetto, quando per perfetto intendiamo l’esistere in un modo in cui le cose non son fatte, laddove la perfezione non consiste e non ha altra ragione di esser tale, che nel modo in cui le cose son fatte, ciascuna nel suo genere. <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|1909}}
{{ZbPensiero|1907/2}} Non v’é cosa piú sciocca e ingiuriosa alla natura del dire e ripetere continuamente che la perfezione non è propria delle cose create, che niente al mondo è perfetto, che le cose umane sono imperfette, che non vi può esser uomo perfetto ec. ec. Che cosa mancava a quella insigne maestra ch’é la natura per far le sue opere perfette? forse l’intelligenza? forse il potere? Certo che nulla è né può esser perfetto secondo la frivola idea che noi ci formiamo di una perfezione assoluta, <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|1908}} che non esiste, di una perfezione indipendente da qualunque genere di cose ed anteriore ad essi, quando in essi soli è rinchiusa ogni perfezione, da essi deriva, e in essi e nel loro modo di essere ha l’unica ragione dell’esser suo e dell’esser perfezione. Certo che nulla è perfetto in un modo che non è, in un modo in cui le cose non sono; e la natura delle cose che sono non può corrispondere a quello ch’é fuor di loro e non è riposto in nessun luogo. Noi sognando andiamo a cercare la perfezione di ciò che vediamo, fuori dell’esistenza, mentr’ella esiste qui con noi e coesiste a ciascun genere di cose che conosciamo, e non sarebbe perfezione in verun altro caso possibile. Non è maraviglia dunque se tutto ci pare imperfetto, quando per perfetto intendiamo l’esistere in un modo in cui le cose non son fatte, laddove la perfezione non consiste e non ha altra ragione di esser tale, che nel modo in cui le cose son fatte, ciascuna nel suo genere. <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|1909}}


Certo è ancora che le cose propriamente umane ci debbono parer tutte imperfette, perché in verità son tali. Noi fantastichiamo la perfettibilità dell’uomo, e dopo cosí immensi (pretesi) avanzamenti del nostro spirito, non siamo piú vicini di prima alla nostra supposta perfezione; e quando anche ci si dassero in mano le<section end=3 />
Certo è ancora che le cose propriamente umane ci debbono parer tutte imperfette, perché in verità son tali. Noi fantastichiamo la perfettibilità dell’uomo, e dopo cosí immensi (pretesi) avanzamenti del nostro spirito non siamo piú vicini di prima alla nostra supposta perfezione: e quando anche ci si dassero in mano le<section end="3" />