Pagina:Novellette e racconti.djvu/237: differenze tra le versioni
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{{Pt|zana|mezzana}} mantenessero corrispondenza insieme: queste due professioni hanno più somiglianza fra sè di quel che si crede. Il nostro chiromante e la nostra vecchia ebrea traevano tutti e due il vitto dal gabbare gli uomini, e spesso si accordavano insieme per ben riuscirvi. |
{{Pt|zana|mezzana}} mantenessero corrispondenza insieme: queste due professioni hanno più somiglianza fra sè di quel che si crede. Il nostro chiromante e la nostra vecchia ebrea traevano tutti e due il vitto dal gabbare gli uomini, e spesso si accordavano insieme per ben riuscirvi. |
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Il filosofo, assicuratosi che il giovane infermo stavasi per morire d’amore di una schiava chiamata Zeineb, e che cotesta Zeineb era in Damasco, pose in ordine tutti gli apparati della geomanzía. Disegnò un globo del mondo; molti e molti punti vi segnò; e dappoich’egli ebbe consultato il sole e la luna, e articolati molti e molti barbari vocaboli, profferì con somma gravità che non sarebbe guarito mai, se prima non avesse fatto un viaggio a Damasco, nella qual città era il termine de’ suoi mali. Il cortese medico si offerì di quivi condurlo, accertandolo che gli sarebbero abbisognati i suoi consigli e l’ajuto. Il padre, a cui più grande di ogni altra disgrazia parea quella del perdere il suo figliuolo, acconsentì a tutto, colla speranza di salvargli la vita. Fece partire l’infermo giovane col suo Esculapio, e diede loro tutti que’ danari che la sua ricchezza e l’amor paterno |
Il filosofo, assicuratosi che il giovane infermo stavasi per morire d’amore di una schiava chiamata Zeineb, e che cotesta Zeineb era in Damasco, pose in ordine tutti gli apparati della geomanzía. Disegnò un globo del mondo; molti e molti punti vi segnò; e dappoich’egli ebbe consultato il sole e la luna, e articolati molti e molti barbari vocaboli, profferì con somma gravità che non sarebbe guarito mai, se prima non avesse fatto un viaggio a Damasco, nella qual città era il termine de’ suoi mali. Il cortese medico si offerì di quivi condurlo, accertandolo che gli sarebbero abbisognati i suoi consigli e l’ajuto. Il padre, a cui più grande di ogni altra disgrazia parea quella del perdere il suo figliuolo, acconsentì a tutto, colla speranza di salvargli la vita. Fece partire l’infermo giovane col suo Esculapio, e diede loro tutti que’ danari che la sua ricchezza e l’amor paterno gl’inspiravano che spendesse senza ritegno. |
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Giunto a Damasco il medico, meno ignorante e più ardito degli altri suoi confratelli; ebbe in breve tempo maggior concorso di tutti gli altri. Prese a fitto una bottega (perchè in Oriente i medici sogliono ad un tempo esercitare medicina e farmacia), e la guernì di molte medicine utilissime per sè e da poter nuocere a coloro che ne aveano a fare uso. Numan che passava per suo discepolo, dispensava i rimedj, e la maravigliosa bellezza del giovane allievo accresceva lo spaccio nella bottega. |
Giunto a Damasco il medico, meno ignorante e più ardito degli altri suoi confratelli; ebbe in breve tempo maggior concorso di tutti gli altri. Prese a fitto una bottega (perchè in Oriente i medici sogliono ad un tempo esercitare medicina e farmacia), e la guernì di molte medicine utilissime per sè e da poter nuocere a coloro che ne aveano a fare uso. Numan che passava per suo discepolo, dispensava i rimedj, e la maravigliosa bellezza del giovane allievo accresceva lo spaccio nella bottega. |