Pagina:Zibaldone di pensieri V.djvu/14: differenze tra le versioni
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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|2810}}--><noinclude>''sito'' </noinclude>(23 giugno 1823). Se ''accuso'' è quasi ''accauso'', tanto e tanto è da notare questo continuativo, che sarà quasi ''accausito'' dal participio ''accausatus''. <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|2811}} |
<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|2810}}--><noinclude>''sito'' </noinclude>(23 giugno 1823). Se ''accuso'' è quasi ''accauso'', tanto e tanto è da notare questo continuativo, che sarà quasi ''accausito'' dal participio ''accausatus''. <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|2811}} |
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{{ZbPensiero|2811/3}} Alla p. {{ZbLink|2776}}. margine. Lo stesso discorso si può fare di βαΰζω, il quale è pur verbo esprimente un suono, e fatto per imitazione di questo suono; il qual suono come è similissimo a quello di βαὑω, cosí non ha niente che fare con βαΰζω. Ma questa e simili interposizioni della lettera ζ <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|2812}} e d’altre tali, sono state fatte o per evitare l’iato o per altre diverse cagioni, nel processo della lingua, quando già non v’era piú bisogno che il vocabolo per essere inteso, esprimesse e rappresentasse collo stesso suo<section end=3 /> |
{{ZbPensiero|2811/3}} Alla p. {{ZbLink|2776}}. margine. Lo stesso discorso si può fare di βαΰζω, il quale è pur verbo esprimente un suono, e fatto per imitazione di questo suono; il qual suono come è similissimo a quello di βαὑω, cosí non ha niente che fare con βαΰζω. Ma questa e simili interposizioni della lettera ζ <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|2812}} e d’altre tali, sono state fatte o per evitare l’iato o per altre diverse cagioni, nel processo della lingua, quando già non v’era piú bisogno che il vocabolo per essere inteso, esprimesse e rappresentasse collo stesso suo<section end="3" /> |