Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/733: differenze tra le versioni

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{{Capolettera|[[File:I promessi sposi 456.jpg|180px|U]]}}<br />na sera, Agnese sente fermarsi un legno all’uscio. “È lei, di certo! Era proprio lei, con la buona vedova. L’accoglienze vicendevoli se le immagini il lettore.
{{Capolettera|[[File:I promessi sposi 456.jpg|180px|U]]||-0.4em}}na sera, Agnese sente fermarsi un legno all’uscio. — È lei, di certo! Era proprio lei, con la buona vedova. L’accoglienze vicendevoli se le immagini il lettore.


La mattina seguente, di buon’ora, capita Renzo che non sa nulla, e vien solamente per isfogarsi un po’ con Agnese su quel gran tardare di Lucia. Gli atti che fece, e le cose che disse, al trovarsela davanti, si rimettono anche quelli all’immaginazion del lettore. Le dimostrazioni di Lucia in vece furon tali, che non ci vuol molto a descriverle. “Vi saluto: come state?” disse, a occhi bassi, e senza scomporsi. E non crediate che Renzo trovasse quel fare troppo asciutto, e se l’avesse per male. Prese benissimo la cosa per il suo verso; e, come, tra gente educata, si sa far la tara ai complimenti, così lui intendeva bene che quelle parole non
La mattina seguente, di buon’ora, capita Renzo che non sa nulla, e vien solamente per isfogarsi un po’ con Agnese su quel gran tardare di Lucia. Gli atti che fece, e le cose che disse, al trovarsela davanti, si rimettono anche quelli all’immaginazion del lettore. Le dimostrazioni di Lucia in vece furon tali, che non ci vuol molto a descriverle. “Vi saluto: come state?” disse, a occhi bassi, e senza scomporsi. E non crediate che Renzo trovasse quel fare troppo asciutto, e se l’avesse per male. Prese benissimo la cosa per il suo verso; e, come, tra gente educata, si sa far la tara ai complimenti, così lui intendeva bene che quelle parole non