Il dottor Antonio/XIII: differenze tra le versioni

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<center>CAPITOLO XIII.</center>
 
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— «Sarete sicura come sulla vostra loggia,» rispose Antonio. «Battista non solo è marinaro, ma è pure un barcarolo di prima classe; e nessuno è più esperto di lui nel maneggiar una vela o un remo. I compatrioti di Colombo sono notissimi quali eccellenti marinai, a confessione anche degli Inglesi sì fieri, e giustamente, della loro superiorità nella marina. Un Governo intelligente,» continuò Antonio dando di mano a Lucy per montar in barca, «farebbe prodigi con simili elementi di forza; ma....» e compì la frase con una stretta di spalle e un sospiro.
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Lucy lo guardò e disse: — «Nessuno più deve ora pensare a politica o a governo; dobbiamo pensar solo a goderci la bella serata.» Queste parole erano accompagnate da tanta cortesia femminile e da un tale brio fanciullesco, che l’Italiano non si sentì offeso dall’osservazione. Lucy amava sentir Antonio parlare de’ guai del suo paese, soltanto assente sir John.
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Una mirabile estensione di coste ondulate di colline sopra un fondo di alte montagne distese in semicircolo da levante a ponente; e di tratto in tratto interrotte da capi e baje, e seminate di città e villaggi singolarmente caratteristici: — Ventimiglia colla sua corona di castelli del medio evo smantellati; — Mentone si gaja sulla riva aprica; — Roccabruna così ben chiamata dalle scure e accigliate sue tinte; — Turbia e il suo monumento romano, memoria del più grande impero che sia stato in terra, la quale ora adombra sotto di sè il diminutivo principato di Monaco; — Villafranca e il suo faro. Più in là, correndo a mezzodì, traspariva vaporosa in distanza la lunga e bassa striscia delle coste di Francia, con Antibo alla sua estremità; e più in là ancora a ponente, le fantastiche linee azzurre dei monti di Provenza. Qua e là una cima nevosa spiccava arditamente fra le altre; si sarebbe detta qualche canuta alpe progenitrice affacciatasi a vedere se tutto andasse bene tra i suoi più giovani rami.
 
Gli occhi e l’animo di Lucy tacitamente facevano festa a questa prospettiva; sulla quale le calde tinte del sol cadente projettavano un magico splendore d’indicibile effetto. E come il sentimento delle bellezze fra le quali viveva, ogni dì cresceva più forte nella nostra gentil giovane inglese; a grado a grado incominciò a trovar vane e inadeguate ad esprimere i suoi sentimenti, le stabilite usuali formole di ammirazione, che aveva tanto profuso da principio. Sir John, benchè da lungo tempo famigliare
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a questa scena, era invece entusiasta nel lodarla; e finiva lamentandosi che l’osteria non fosse da questa parte del Capo di Bordighera.
 
Ma il golfo di Spedaletti, e que’ tre noti promontorii a levante, trovarono un caldo avvocato in Lucy, la quale difendeva la loro superiorità. Confessava che la veduta verso le coste della Francia era più svariata ed estesa; ma dichiarava che non aveva quell’armoniosa unità e il carattere di melanconica grandezza onde era distinta la veduta dell’osteria. — «Un pittore,» disse Lucy, «potrebbe preferire la prima; ma un poeta, ne son sicura, troverebbe quest’ultima più ferace di pensieri e d’immagini insinuantisi nel cuore.»
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— «Quel che dite del casino del Conte s’avrebbe a dire di tutte le numerose città e paesi che si vedon da qui,» soggiunse Lucy. «Non si potrebbero desiderare che stessero più in alto o più in basso, più a dritta o più a sinistra per farli parer più belli o più pittoreschi. Anche il casolare più insignificante par messo proprio ove fa più bella vista; e ove meglio contribuisce al buon effetto del complesso. La pensate voi pure così, dottor Antonio?»
 
— «Ad ammiratrice così ''imparziale'',» rispose Antonio sorridendole, «potrei dire essere gli abitanti di questo paese una razza di artisti inconsapevoli di sè. Posseggono un giudizio di bello, incolto, ma retto; come si può rintracciare chiaramente nella scelta e nella costruzione delle città e dei villaggi, e anche nella scelta e nella postura di un fiore in capo alle donne; così forse ordinò la natura,
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affinchè le opere dell’uomo non facessero discordanza colle sue proprie, in queste terre privilegiate da lei. Se osservate le attitudini e i gesti di questa gente, il modo con cui accordano i colori, e la grazia con la quale portano il loro semplice costume, scoprirete ad un tratto quella innata fierezza di gusto, di cui sono debitori all’ambiente in mezzo al quale vivono. Prendete, ad esempio, il berretto degli uomini — non altro che un sacchetto rosso con linea nera; o il fazzoletto di colore cui le donne si avvolgono intorno al capo: può esserci nulla di più semplice? eppure guardate che lo portano in modi diversi e tutti pittoreschi. La contadinella con in capo e sottobraccio il fascio d’erba per la sua vacca, non dimentica appendere dall’un dei capi un mazzo di papaveri rossi, o di azzurri fioralisi, o di altro fiore della stagione. Soventi ho qui veduto gli originali delle due famose pitture di Leopoldo Robert.»
 
— «E le donne sono belle generalmente?» domandò Lucy.
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— «È probabile,» rispose il Dottore con uno de’ suoi placidi sorrisi. «Sono d’accordo con miss Davenne. Speranza è una vera bellezza; nè la vidi mai lavare i panni alla fontana, senza pensare alla descrizione che fa Omero di Nausicaa. Se il resto della persona fosse il disegno altrettanto corretto, come la testa e il busto, la figlia di Rosa potrebbe servir di modello per un’Ebe. Ma l’andare al bosco, e il trasportar gravi pesi, guasta le più belle proporzioni»
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— «Bisogna che io dia una buona guardata a codesta bellezza, giunti che saremo a casa,» disse sir John.
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— «Spero che non vi sia qualche cosa contraria ad essi,» disse Lucy.
 
— «Giudicatene voi stessa,» rispose il Dottore. «In un placido giorno di luglio del 1812, un brigantino inglese da guerra venne in vista di Bordighera; e filò, con motivo o senza, così vicino a terra da mettersi a portata della batteria della città. Gli ufficiali comandanti le batteria lungo la costa, avevano ordine di far fuoco sopra ogni bastimento inglese che venisse a tiro di cannone. La riviera, in quel tempo apparteneva pel diritto del più forte alla Francia. Il Tenente francese, che comandava con una dozzina d’uomini in quella circostanza la batteria, proprio il 21 di luglio, a quel che pare doveva essere un uomo di giudizio, senz’ombra di ''furia francese'' nel sangue: che guardò freddamente i progressi del nemico, nè fece alcun preparativo ostile. Una condotta così filosofica era lontana dal piacere alla buona gente di Bordighera, la quale aveva fatto conto su qualcosa di meglio. Non capitava ogni giorno ai quieti e piuttosto nojati cittadini della piccola città, una così bella ed eccitante occasione di divertimento, com’era un bastimento inglese su cui far fuoco; ed erano determinati a profittarne nel miglior modo possibile. Si recarono pertanto in gran numero alla batteria, e con rumori insistettero perchè l’Uffiziale eseguisse immediatamente le istruzioni ricevute, e facesse fuoco sopra l’audace brigantino. Il Tenente, non osando addossarsi la responsabilità dì un rifiuto, acconsentì di mala voglia; ma prima, benchè ogni corda del sartiame fosse distintamente visibile ad occhio nudo, volle riconoscere con un immenso cannocchiale il nemico; e l’ispezione durò tanto, che si sarebbe potuto sospettare nutrisse una segreta speranza che il bastimento, che era a sua portata e in modo da potergli recar danno, se ne andasse. Tuttavia non si mosse; restò lì immobile come un bastimento dipinto in un mare dipinto! Non c’era da attender altro; perciò fu dato l’ordine di caricare e trarre con un vecchio pezzo da otto. E puntarono assai bene, chè una buona parte del bompresso fu
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gittata abbasso. Il Francese osservò ancora col cannocchiale. A bordo del bastimento c’era una grande agitazione; le lance furono messe in mare, senza dubbio per l’attacco; e molte furono le maledizioni a quei testardi che avevano messo lui con essi in quell’imbroglio. Quand’ecco invece di avvicinarsi a terra, si videro le lance rimorchiare il brik più presto poterono fuori della piccola baia. Potete immaginare l’esultanza di quei nuovi Andrea Doria di Bordighera. I viva co’ quali celebrarono quella vittoria senza sangue, dovettero sentirsi fin dall’equipaggio; benchè i proiettili dai quali erano accompagnati più non arrivassero al segno.
 
«Un bel giorno, due mesi dopo, lo stesso brigantino venne in vista correndo verso Bordighera in modo molto deciso; ma questa volta accompagnato da una piccola fregata e da un altro brik. Si avanzarono a dritta e a sinistra, postandosi in modo che le loro batterie dominassero la strada, e impedissero ogni soccorso dalla parte di Genova, come da quella di Nizza. Ciò fatto, il primo brigantino trasse una fiancata, ma evidentemente diretta in modo da non far gran danno; e un uomo solo fu ucciso. Nello stesso tempo un centinaio di marinai e di soldati di marina furono messi a terra; e assalirono direttamente la batteria. Il combattimento non fu nè lungo nè sanguinoso; il vecchio pezzo da otto fu inchiodato, e il Tenente e i suoi dodici uomini chiusi a chiave dentro il corpo di guardia. Si dice che due soli dei bellicosi cittadini si siano allora potuto ritrovare in città; — il sindaco signor Giribaldi fu uno; e l’altro, un eroe il cui nome è perduto per la storia, che alla vista degli abiti rossi, sparò il suo fucile a casaccio e scappò via. Gl’Inglesi portarono il Sindaco a bordo della fregata, lo condannarono ad... un eccellente pranzo, e lo rimandarono la sera in istato molto gioviale, colla chiave del corpo di guardia in saccoccia. Cosi finì la guerra tra Bordighera e la gran Bretagna; poichè la mattina dopo, a levata di sole, non c’era più traccia di fregata o brigantini.»
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Mentre il Dottore finiva la storia, di cui l’ultima parte molto aveva dilettato sir John, la barchetta, dolcemente facendosi strada a fior d’arena, giunse anche essa alla riva. Antonio balzò a terra, e offrì la sua mano a Lucy; ma Lucy, scherzando, la respinse, e saltò anch’ella sulla riva senza assistenza. Antonio si lasciò scappare un grido di timore.
 
— «Molto bene, Lucy!» esclamò il Baronetto, il quale aveva veduto la cosa, ed era divertito dal mesto aspetto
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di Antonio. «Ah! ah! il malato proclama la sua indipendenza, e sta per scappar di mano al Dottore.»
 
Che c’era in queste parole, dette senza ''premeditazione maligna'', da far rannuvolar la fronte di Antonio? Annetteva evidentemente ad esse un significato che non avevano. Tutti gli uomini, anche quelli di mente sana e ben pesata, hanno le loro ore di sensibilità soverchia; e probabilmente il nostro Dottore trovavasi in una di queste ore. Non rispose alla vivace scappata di sir John, e camminò innanzi solo. Colla rapidità di percezione che dà l’affetto, Lucy intese il suo silenzio; e mettendoglisi a lato si lamentava di essere stanca. Antonio le offrì immediatamente il braccio, e tutti e tre tornarono all’osteria quieti quieti. Quale compagnia, grande o piccola, tornò mai da una gita di piacere colla stessa disposizione d’animo nella quale era partita? Appena giunti, Antonio prese commiato. Poi, tornando indietro all’improvviso, disse con aria di una noncuranza studiata: — «A proposito, sir John, credo sia questo il vostro quarantottesimo giorno di confinamento.» Il colore sparì dalle guance di Lucy.
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Maraviglia delle maraviglie! Sir John non balza di gioja a quest’annunzio, non si gitta in un impeto di gratitudine al collo del suo liberatore, nè gli scuote furiosamente la mano; ma lo lascia partire con un: «Ah! davvero, — benissimo, vi ringrazio!» pieno d’imbarazzo; e segue Lucy in casa senza aggiunger parola. Come mai sir John accoglie questa notizia tanto aspettata con una freddezza tanto notevole? Non è forse lo stesso uomo che avrebbe comprato, soltanto poche settimane innanzi, volentieri il suo rilascio da quella miserabile osteria anche per mezz’annata delle sue entrate? No, sir John non è più lo stesso; sir John è cambiato; sir John è divenuto pigro, non ha forza di prendere una risoluzione, gli manca il coraggio di dir «domani, il dì vegnente, la settimana ventura.» Il vecchio gentiluomo ha insensibilmente preso il colore dell’atmosfera nella quale vive. Il cielo, il mare, la soave profumata brezza hanno anche agito sopra di lui. Annibale ha trovato la sua Capua.
 
O Italia, bella Italia! tu possiedi il segreto di ammansare
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e sottomettere ogni carattere d’uomo per quanto sia rozzo e ribelle. Quelli sui quali spira il tuo tepido fiato, cedono a te. Molti a te sono venuti con odio e con diffidenza colla lancia in resta; ma non appena gustarono il latte soave del tuo seno, che gittate a terra le armi ti hanno benedetta, e chiamata «madre.» È piena la tua storia di tali conquiste; Terra madre e di grandi bellezze e di grandi dolori!
 
Sir John si assise tacito e pensieroso. Lo sguardo intento di Lucy pareva volesse leggere ne’ suoi pensieri più intimi; e fu con ansia e tremore che aspettò il risultato della sua cupa meditazione. C’era nella fronte del Baronetto un cipiglio — il cipiglio di un uomo che non sa leggere chiaramente nella propria intenzione. Finalmente apparve la luce che gli mostrò l’inconvenienza di lasciar Bordighera allora proprio. La sua collezione di piante per Davenne non era ancora completa. Realmente la salute di Lucy era di tanto migliorata, che sarebbe stato una crudeltà l’andarsene senza alcun bisogno urgente. E poichè Aubrey non poteva trovarsi in Londra prima della fine di agosto al più presto, tanto valeva lasciar godere a Lucy più a lungo fosse possibile quell’aria a lei conveniente. Giunto a questa conclusione, l’aspetto suo si ricompose, e rischiarossi come quello di un uomo che ha sciolto un enigma.
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— «Oh! bene! bene!» mormorò il Baronetto con un misto comico di ritrosia e di soddisfazione; «per parte mia confesso di non vederlo questo gran bene, a meno non sia tale ai vostri occhi la prospettiva di esser bruciati vivi in questa fornace di paese, come accadrà fra pochi giorni. Comunque, prima che faccia troppo caldo, felicemente ce ne saremo andati.»
 
Sir John involontariamente sospirò. Riconciliato pienamente con sè stesso da questa piccola tirata, lasciò la sala senza sospettare che la sua figlia avesse anch’ella sospirato dal fondo del suo giovane ed innocente cuore, al pensiero di lasciar l’osteria. Sir John non faceva eccezione alla regola, per la quale i babbi e le mamme hanno precisamente quella sorte di vista che distingue al chiaro gli oggetti
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lontani; e hanno bisogno poi di occhiali per veder quelli che stanno lor proprio sotto il naso.
 
Così avvenne; chè due ore più tardi, mentre sir John accomodava i suoi pezzi sulla scacchiera (Lucy essendosi ritirata a riposare), egli disse al taciturno Dottore: