Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/497: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1205}}-->{{Pt|pio|esempio}}, l’uomo stabilí prima un segno per esprimere colui che la faceva e che era materiale e visibile, come il ''re'', cioè quegli che comanda, di quello che arrivasse a fissare e determinare con un segno l’idea metafisica di ciò che questi faceva. Perché questa idea, benché seconda nell’ordine, fu la prima idea ch’egli concepisse ''chiaramente'', in modo da poterla determinare e circoscrivere con un segno. Cosí che ella è anteriore come idea chiara, benché posteriore come idea semplicemente. E quello che bisogna cercare in riguardo alle lingue è l’ordine e la successione, non delle idee assolutamente, ma delle idee chiare che l’uomo ha concepite, giacché queste sole egli ha potuto e può significare. Vedi Sulzer, p. 53. Ma bisogna perdonare ai grammatici se finora non sono stati ideologi; bensí non bisogna che il filologo illuminato dalla filosofia si lasci imporre dalla loro opinione in quelle cose che ripugnano all’analisi e alla scienza dell’umano intelletto (22 giugno 1821).
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