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il disegno cambiandovi solamente le 4 lettere sbagliate <ref>Questo fu ricavato precisamente dalla figura contenuta nell’''Ordonnance et Instruction pour les Changeurs'', ecc. Anvers. Impr. Verdussen, 1633. Il Sig. Conservatore del Gabinetto di Brera, e direttore della Rivista, Dott. {{AutoreCitato|Solone Ambrosoli}}, il quale me ne favorì il lucido, m’avverte che l’esemplare della Braidense è numerato a mano e porta a quella pagina il N. 23.</ref>. Da questo apprendiamo che il Cardinale fu il primo ad usare le lettere moderne. Le iniziali degli zecchieri {{Sc|s . a .}} che son quelle stesse del ducato dell’Adorno, confermano che i due ducati furono coniati nell’anno stesso. Il cappello, che sulle monete coniate da Doge stava sul castello, scende ora ad un lato dello stesso per cedere l’altro lato al biscione, e rappresentare in tal modo la nuova carica del Cardinale ex Doge. |
il disegno cambiandovi solamente le 4 lettere sbagliate <ref>Questo fu ricavato precisamente dalla figura contenuta nell’''Ordonnance et Instruction pour les Changeurs'', ecc. Anvers. Impr. Verdussen, 1633. Il Sig. Conservatore del Gabinetto di Brera, e direttore della Rivista, Dott. {{AutoreCitato|Solone Ambrosoli|Solone Ambrosoli}}, il quale me ne favorì il lucido, m’avverte che l’esemplare della Braidense è numerato a mano e porta a quella pagina il N. 23.</ref>. Da questo apprendiamo che il Cardinale fu il primo ad usare le lettere moderne. Le iniziali degli zecchieri {{Sc|s . a .}} che son quelle stesse del ducato dell’Adorno, confermano che i due ducati furono coniati nell’anno stesso. Il cappello, che sulle monete coniate da Doge stava sul castello, scende ora ad un lato dello stesso per cedere l’altro lato al biscione, e rappresentare in tal modo la nuova carica del Cardinale ex Doge. |
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Passiamo ora al minuto, nel quale rimane solamente la seconda metà della leggenda al dritto con tre lettere, le quali non possono prestarsi a diversa interpretazione, tenendo conto degli altri caratteri. |
Passiamo ora al minuto, nel quale rimane solamente la seconda metà della leggenda al dritto con tre lettere, le quali non possono prestarsi a diversa interpretazione, tenendo conto degli altri caratteri. |
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Rimane a restituire la leggenda nella prima metmancante, sulla scorta delle altre monete del Paolo. I suoi ducati più antichi come Doge, hanno {{Sc|p . cf}}; quelli più moderni, {{Sc|p . ca}}; il mezzo ducato del Museo R. di Torino, {{Sc|p . d . c . f}}; i minuti {{Sc|p . c}}; il ducato, come Governatore, {{Sc|p . c}} . Se il minuto in questione avea tre lettere saranno state quelle dei ducati più moderni {{Sc|p . ca}}, quantunque meglio converrebbero le {{Sc|p . cf}} a togliere ogni ambiguità nell’interpretazione. Ma nulla osta a che la prima parte della leggenda possa aver avuto due sole lettere, potendosi con tre rosette invece di due mantenere la simmetria. In questo caso si avrebbero le {{Sc|p . c .}} come nei minuti coniati come Doge (V. ''Annot. X'') dei quali, il |
Rimane a restituire la leggenda nella prima metmancante, sulla scorta delle altre monete del Paolo. I suoi ducati più antichi come Doge, hanno {{Sc|p . cf}}; quelli più moderni, {{Sc|p . ca}}; il mezzo ducato del Museo R. di Torino, {{Sc|p . d . c . f}}; i minuti {{Sc|p . c}}; il ducato, come Governatore, {{Sc|p . c}} . Se il minuto in questione avea tre lettere saranno state quelle dei ducati più moderni {{Sc|p . ca}}, quantunque meglio converrebbero le {{Sc|p . cf}} a togliere ogni ambiguità nell’interpretazione. Ma nulla osta a che la prima parte della leggenda possa aver avuto due sole lettere, potendosi con tre rosette invece di due mantenere la simmetria. In questo caso si avrebbero le {{Sc|p . c .}} come nei minuti coniati come Doge (V. ''Annot. X'') dei quali, il |