Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/337: differenze tra le versioni

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{{ZbPensiero|207/2}}Oggidí è cosa molto ordinaria che un uomo veramente singolare e grande si distingua al di fuori per un volto o un occhio assai vivo, ma del resto per un corpo esilissimo e sparutissimo e anche difettoso. {{AutoreCitato|Pope}}, Canova, {{AutoreCitato|Voltaire}}, {{AutoreCitato|Descartes}}, {{AutoreCitato|Pascal}}. Tant’è: la grandezza appartenente all’ingegno non si può ottenere oggidí senza una continua azione logoratrice dell’anima sopra il corpo, della lama sopra il fodero. Non cosí anticamente, dove il genio e la grandezza era piú naturale e spontanea e con meno ostacoli a svilupparsi, oltre la minor forza della distruttrice cognizione del vero, inseparabile oggidí dai grandi talenti, e il maggior esercizio del corpo riputato cosa{{SAL|337|4|Gimilzor}}<section end=2 />
{{ZbPensiero|207/2}}Oggidí è cosa molto ordinaria che un uomo veramente singolare e grande si distingua al di fuori per un volto o un occhio assai vivo, ma del resto per un corpo esilissimo e sparutissimo e anche difettoso. {{AutoreCitato|Alexander Pope|Pope}}, Canova, {{AutoreCitato|Voltaire|Voltaire}}, {{AutoreCitato|Cartesio|Descartes}}, {{AutoreCitato|Blaise Pascal|Pascal}}. Tant’è: la grandezza appartenente all’ingegno non si può ottenere oggidí senza una continua azione logoratrice dell’anima sopra il corpo, della lama sopra il fodero. Non cosí anticamente, dove il genio e la grandezza era piú naturale e spontanea e con meno ostacoli a svilupparsi, oltre la minor forza della distruttrice cognizione del vero, inseparabile oggidí dai grandi talenti, e il maggior esercizio del corpo riputato cosa{{SAL|337|4|Gimilzor}}<section end=2 />