Pagina:Memorie del Cagliostro in Roveredo.djvu/46: differenze tra le versioni
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<section begin="1"/>sassi si fanno le case e le chiese, e col medesimo oro le tazze grandi e picciole. E forse che gli Evangelisti non scrivono in egual modo del Dio de’ Santi, e di Simon Mago, e di Teoda? Cosa mi accusi dunque? Disse egli: ma perchè adoprasti a preferenza questa maniera di dire? Disse il giovane: perchè non vi è maniera più addattata ad esporre brevemente e chiaramente qualunque cosa, e perchè tal maniera si confaceva a chi era creduto, che volesse tali cose affettare. Imperocchè molti dicono: l’Asino selvatico colle spoglie del Leone. Acciocchè poi sappi, che tal maniera non è usata solo nel Vangelo, leggi Esopo tradotto in latino dal greco, e similmente ciò, che di Esopo è scritto da {{AutoreIgnoto|Planude Bizantino}}, il quale fu ministro del Signore nella chiesa de’ Santi: le quali cose udite, disse quegli: quanti pochi giudicano dal vero! e si dipartì. |
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<section begin="2"/>{{Centrato|XVI.}} |
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{{xx-larger|C}}agliostro poi andò di nuovo di là dall’Adige dai Principali di quel paese, ed avendo dato consiglio a molti sopra le loro infermità (poichè si erano colà portati per non violare la {{Pt|leg-|}}<section end="2"/> |