Pagina:La maestrina degli operai.djvu/247: differenze tra le versioni

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porgeva il crocifisso, vibrando i pugni per aria, trafelato, già preso dalla paralisi che gli levava il respiro. In un angolo, il grosso medico biondo si lavava tranquillamente le mani in un secchiolino. Per tutta la camera v’era un orribile disordine di coperte e di cenci sanguinosi. Il piccolo vecchio prete, con un’aria rassegnata, fra un tentativo e l’altro di far baciare la croce al morente, l’andava ripulendo con una mano dalla polvere che le si era attaccata sull’ammattonato, dove quegli l’aveva sbattuta con un manrovescio.


La maestra s’avvicinò arditamente al capezzale.
p)orgeva il crocifisso, vibrando i pugni
per aria, trafelato, già preso dalla
paralisi che gli levava il respiro. In un
angolo, il grosso medico biondo si
lavava tranquillamente le mani in un
secchiolino. Per tutta la camera v’era
un orribile disordine di coperte e di
cenci sanguinosi. Il piccolo vecchio
prete, con un’aria rassegnata, fra un
tentativo e l’altro di far baciare la
croce al morente, l’andava ripulendo
con una mano dalla polvere che le
si era attaccata suU’ ammattonato,
dove quegli l’aveva sbattuta con un
manrovescio.


Appena la vide, il giocane si quetò tutt’a un tratto e le fissò in viso gli occhi già velati come da una {{Pt|sottilis-|}}
La maestra s’avvicinò arditamente
al capezzale.

. Appena la vide, il giocane si quetò
tutt’a un tratto e le fissò in viso gli
occhi già velati come da una
sottilis