Teatro Historico di Velletri/Arme della Città: differenze tra le versioni

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E perciò l'Abb. Caetano<ref>L'Abate Costantino Caetani (1560-1650), fu custode della Biblioteca Vaticana ed autore di diverse opere d'erudizione.</ref> hà scritto ''Aniciam Cæsarum Stirpem''. Dal che raggionevolmente si dimostra, che l'Arme della Fameglia Anicia sia l'istessa, che dell'Ottavia, antica Impresa di Velletri. Potrebbono alcuni pensare, che l'Arme del nostro Augusto fosse una Stella, perche, mentre si celebravano li Giuochi Funebri in honore di Giulio Cesare Dittatore suo Zio materno, e Padre adottante; e sagrificava egli à Venere, fù veduta di giorno una lucidissima Stella nel Cielo, dal che pigliò buono augurio, e portò sempre in honor, e memoria del suo Zio, e Padre nella Celata scolpita una Stella. Forse da questo gesto d'Ottaviano alcuni pigliano il principio dell'uso comune di alzare una Stella per Impresa. Alessandro ''ab Alexandro'' narra, che nelle Monete d'Argento, che fece stampare Augusto, vi stava impresso il segno di Capricorno; e questo, perche egli sotto tal segno nacque, ''Augustus Octavius nota Sideris Capricorni, sub quo in Lucem natus erat, Argenteum nummum perculsisse dicitur''<ref>Si dice che Ottaviano Augusto avesse fatto battere una moneta d'argento con il simbolo della Stella del Capricorno, sotto la cui luce era nato.</ref>. Svetonio registra, che l'impresa d'Augusto, della quale egli si serviva nelle Lettere, Diplomi et altre Scritture, fosse una Sfinge, ch'altro non rappresentava, ch'un Animal biforme, ''In Diplomatibus, Libellis, et Epistolis signandis initio Sphinge usus est''. Prospero Rossetti<ref>Prospero Rossetti (1552 - 1598), teologo, filosofo e letterato fiorentino, autore di diversi scritti di erudizione sacra.</ref> registra, che nell'Anello d'Augusto vi stavano scritte le seguenti parole, ''Nosce te ipsum''<ref>Ovvero il celebre ''conosci te stesso''.</ref>. Altri vogliono, che quell'Animal biforme tutto composto di mezza Capra, e mezzo Pesce; al che aggiongono un Globo mundiale, un Timone di Nave, et il Vaso delle Dovitie. Volendo forse per quelli due mezzi Animali significare (in riguardo di quello che notò Alessandro) li due Segni celesti, che furono favorevoli a' suoi natali; per il Globo mundiale, il Mondo soggetto al suo Impero; per il Timone, lo Scettro, col quale reggeva l'Universo; e per il Vaso delle Dovitie, la Pace e l'Abbondanza de' suoi giorni.
 
Lascio da parte queste, e simili altre inventioni, parti dell'humano ingegno, e dico, che l'Arme antica della Fameglia Ottavia sia un Rocca; Castello, ò Torre, che nell'Impero di lui, o poco doppo, pigliò per Impresa la nostra Città. La Rocca, e Castello, è Simbolo di Fortezza, che, non senza raggione vien'ancora Fortezza chiamata e per questa dinotavasi il valore, e fortezza di questa Fameglia, che con la sua alta Cavalleria diffese la Città propria, vinse gl'inimici, fece resistenza a' rebelli, e soggiogò il Mondo intero. Che questa Impresa la nostra Città l'habbia havuta dalla Fameglia Ottavia, lo dimostrano li due seguenti versi, che stavano nell'antico Palazzo Priorale.
 
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