Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/156: differenze tra le versioni
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D/ — Bove retrospiciente, a rilievo. Ha in testa una corona di globetti, ed alla estremità della coda si scorge il fiocco bipartito, anch’esso adorno di globetti. All’esergo |
D/ — Bove retrospiciente, a rilievo. Ha in testa una corona di globetti, ed alla estremità della coda si scorge il fiocco bipartito, anch’esso adorno di globetti. All’esergo <span style="font-family:sans-serif; font-weight:bold;">MV</span>; al di sopra del bue altro <span style="font-family:sans-serif; font-weight:bold;">MV</span>. Meandro d’intorno formato di due circoli concentrici, tra cui un ornato a volute e globetti. All’esergo, ornato a globetti. |
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R/ — Il medesimo bove del dritto in incavo. Meandro a linee dritte ed incavate all’ingiro; all’esergo una linea incavata e perfettamente liscia. |
R/ — Il medesimo bove del dritto in incavo. Meandro a linee dritte ed incavate all’ingiro; all’esergo una linea incavata e perfettamente liscia. |
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Il trovare due volte impresso, su di un medesimo lato della moneta, il nome della città, è cosa del tutto nuova, e vieppiù accresce l’importanza del fatto altra simile ripetizione su di un diobolo Metapontino, dell’istessa epoca del Sibarita. |
Il trovare due volte impresso, su di un medesimo lato della moneta, il nome della città, è cosa del tutto nuova, e vieppiù accresce l’importanza del fatto altra simile ripetizione su di un diobolo Metapontino, dell’istessa epoca del Sibarita. |
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E perchè non s’abbia a credere che, sobbalzando le due monete sul conio, abbiano ricevuto così, di |
E perchè non s’abbia a credere che, sobbalzando le due monete sul conio, abbiano ricevuto così, di |