Teatro Historico di Velletri/Tempij Antichi in Velletri: differenze tra le versioni

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V'è stato il Tempio d'Apolline, che parimente fù percosso dal Fulmine, segno, che l'istesso falso Nume col Fulmine superstitiosamente consacrava à se stesso questo Tempio, con l'Altare à lui inalzato, e si faceva dalla cieca Gentilità follemente adorare; questo è il parere di Sesto Pompeo, ''Fulguritum id, quod est Fulmine ictum, qui locus statim fieri putabatur religiosus, quod eum Deus sibi dicasse videretur'': onde non è da maravigliarsi se da' nostri Cittadini furono spediti Ambasciatori al Senato per dar raguaglio di questo, e d'altri prodigij. A questo Apolline facevano li Velletrani sacrificij cruenti, come si dirà altrove per una certa bella Antichità ritrovata.
 
Sopra tutti gli altri vi è stato un celebre, e famoso il Tempio di Marte; Tempio non solamente della Città, ma di tutta la Natione, e perciò ragionevolmente li Volsci furono stimati Martiali, e di Velletri si dice, ''Urbs Inclita Martis''<ref>Celebre città dedita a Marte.</ref>. Stava questo Tempio vicino al Regal Palazzo di Metabo<ref>Metabo, secondo la narrazione di {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}}, fu tiranno della città volsca di Priverno, da cui venne cacciato a causa della sua crudeltà.</ref>, Rè de' Volsci, e Padre di Camilla, dove ben spesso egli con la Consorte faceva la residenza, et hoggi con nome corrotto è detto Metao, e Metano, e se ne vedono ancora li vestiggi. Se bene altri vogliono, che si debba dire Matano à ''Mactando'', luogo dove si conducevano, et uccidevano le vittime da farsi à Marte, et è credibile, che simil luogo servisse à quelli ch'erano destinati al Ministerio del sacrificio di Marte, e che stasse vicino all'istesso Palazzo. Questo Marte dice il Casabuono, fù uno de' piu vigorosi, forti, e di migliore stomaco tra gl'altri Dei stimati da gl'antichi Romani, ''Fuerunt et Dii Romanorum tam bono stomaco, quam Mars Veliternus'', e la raggione è questa, ''Nam his cruda, nedum semicruda exta data, etc.''<ref>Tra gli Dei dei Romani nessuno più di Marte Veliterno fu di stomaco robusto [...] infatti ad esso venivano offerte viscere sia crude che semicrude''.</ref> Narra Svetonio, ch'uno della Fameglia Octavia (non hò potuto trovare chi, nè di qual ramo fosse) sacrificando in questo Tempio, e non essendo per ancora compito il Sacrificio, fù assalita la Città da gl'inimici, egli coraggiosamente per salvezza della Patria, e suoi Cittadini, lasciò la Vittima incombusta, il Sacrificio, e Libami imperfetti, e senza punto badare alla Religione, che (benche falla) per tal parvenza si profanava, pronto, e veloce s'oppose a' nemici, e di quelli, ancorche numerosi, ne riportò subita, e gloriosa vittoria. Ritornò Ottavio senza dimora al Tempio per dar fine al sacrificio, ma lo ritrovò compito; cosa insolita, che in quelli giorni da supertitiosi Gentili fù riputata à grandissimo favore ricevuto da quel mentito Nume, mentre il lasciare il sacrificio per qualsivoglia caggione era abominevole,e di pessimo augurio. Questo Tempio si vede al presente consacrato à S. Clemente Papa, e Martire, come à Santo Tutelare, e Protettore,
 
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