Pagina:Rivista italiana di numismatica 1890.djvu/487: differenze tra le versioni

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In mezzo una croce, le cui braccia tagliano in quattro parti un cerchio di globetti, e ai cui angoli sono quattro piccolissimi cerchi.
In mezzo una croce, le cui braccia tagliano in quattro parti un cerchio di globetti, e ai cui angoli sono quattro piccolissimi cerchi.
{{A destra|({{Pt|[[../592|Tav. XI]]|[[#pagTav. XI|Tav. XI]]}}, N. 10).}}
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Ch’essa spetti al tempo dell’animosa riscossa, l’addimostra lo stile<ref>Si determina l’epoca Sveva paragonandola al denaro di Federico II e Costanza, dal quale fa copiato il rovescio.</ref>, e lo comprova la parola <span style="font-family:sans-serif;">'''CIVITAS'''</span>, in cui s’accenna il tentato mutamento dell’antica repubblica patrizia nel popolare Comune del secolo XIII<ref>Napoli, ribellatasi nel gennaio 1251, insieme ad altre città della Campania e di Paglia, si sostenne infine al 10 ottobre 1253. Al nuovo governo comunale che assunse, accenna il Papa nella lettera del 22 giugno 1261 diretta ''Potestati Consilio et Comuni Neapolitano'', e più apertamente in quella del 18 dicembre, nella quale, accogliendo la città sotto la protezione della Chiesa, conferma le ''rationabiles consuetudines'' concede facoltà ''libertatem assumendis potestatibus et statutia edendi'' ed approva le ''ordinationes'', che dopo la morte di Federico erano state fatte ''inter milites et popolares.... pro bono et pacifico statu ipsius civitatis'', {{Sc|Raynal}}, ''Ad an''., n. 38, 39, 42.</ref>.
Ch’essa spetti al tempo dell’animosa riscossa, l’addimostra lo stile<ref>Si determina l’epoca Sveva paragonandola al denaro di Federico II e Costanza, dal quale fa copiato il rovescio.</ref>, e lo comprova la parola <span style="font-family:sans-serif;">'''CIVITAS'''</span>, in cui s’accenna il tentato mutamento dell’antica repubblica patrizia nel popolare Comune del secolo XIII<ref>Napoli, ribellatasi nel gennaio 1251, insieme ad altre città della Campania e di Paglia, si sostenne infine al 10 ottobre 1253. Al nuovo governo comunale che assunse, accenna il Papa nella lettera del 22 giugno 1261 diretta ''Potestati Consilio et Comuni Neapolitano'', e più apertamente in quella del 18 dicembre, nella quale, accogliendo la città sotto la protezione della Chiesa, conferma le ''rationabiles consuetudines'' concede facoltà ''libertatem assumendis potestatibus et statutia edendi'' ed approva le ''ordinationes'', che dopo la morte di Federico erano state fatte ''inter milites et popolares.... pro bono et pacifico statu ipsius civitatis'', {{Sc|Raynal}}, ''Ad an''., n. 38, 39, 42.</ref>.