Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/462: differenze tra le versioni
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;Al.d.: E hora d’andare, che’l precone venendo noi, un’altra volta di nuovo ha suonato. |
;Al.d.: E hora d’andare, che’l precone venendo noi, un’altra volta di nuovo ha suonato. |
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;Prass.: Io vigilo tutta la notte aspettandovi, horsu dimandarò questa vicina, pur un pochetto battendo à la porta, che suo marito non senta. |
;Prass.: Io vigilo tutta la notte aspettandovi, horsu dimandarò questa vicina, pur un pochetto battendo à la porta, che suo marito non senta. |
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;Don.: Ho udito calciandomi, la fricatione de i tuoi diti, come che non dormessi. Quest’huomo ò dilettissima tu è da Salamina con il quale io stò, egli mi ha commosta tutta la notte per il letto, tanto che se non adesso, mai ho potuto haver la {{Pt|ve-|vesta}} |
;Don.: Ho udito calciandomi, la fricatione de i tuoi diti, come che non dormessi. Quest’huomo ò dilettissima tu è da Salamina con il quale io stò, egli mi ha commosta tutta la notte per il letto, tanto che se non adesso, mai ho potuto haver la {{Pt|ve-|vesta}} {{SAL|2|3|Aleph0}} |