Pagina:Iliade (Monti).djvu/91: differenze tra le versioni

Phe-bot (discussione | contributi)
m Alex_brollo: split
 
Alebot (discussione | contributi)
Correzione via bot
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|80|{{Sc|iliade}}|{{smaller|v.556}}}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<poem>
<poem>
a’ suoi passi la Dea. Poiché venute
A’ suoi passi la Dea. Poiché venute
fur d’Alessandro alle splendenti soglie,
Fur d’Alessandro alle splendenti soglie,
corser di qua di là le scaltre ancelle
Corser di qua di là le scaltre ancelle
ai donneschi lavori, ed ella intanto
Ai donneschi lavori, ed ella intanto
bellissima saliva e taciturna{{R|560}}
Bellissima saliva e taciturna{{R|560}}
ai talami sublimi. Ivi l’amica
Ai talami sublimi. Ivi l’amica
del riso Citerea le trasse innanzi
Del riso Citerea le trasse innanzi
di propria mano un seggio, e di rimpetto
Di propria mano un seggio, e di rimpetto
ad Alessandro il collocò. S’assise
Ad Alessandro il collocò. S’assise
la bella donna, e con amari accenti,{{R|565}}
La bella donna, e con amari accenti,{{R|565}}
garrì, senza mirarlo, il suo marito:
Garrì, senza mirarlo, il suo marito:
E così riedi dalla pugna? Oh fossi
E così riedi dalla pugna? Oh fossi
colà rimasto per le mani anciso
Colà rimasto per le mani anciso
di quel gagliardo un dì mio sposo! E pure
Di quel gagliardo un dì mio sposo! E pure
e di lancia e di spada e di fortezza{{R|570}}
E di lancia e di spada e di fortezza{{R|570}}
ti vantasti più volte esser migliore.
Ti vantasti più volte esser migliore.
Fa cor dunque, va, sfida il forte Atride
Fa cor dunque, va, sfida il forte Atride
alla seconda singolar tenzone.
Alla seconda singolar tenzone.
Ma t’esorto, meschino, a ti star queto,
Ma t’esorto, meschino, a ti star queto,
nuovo ritentar d’armi periglio{{R|575}}
nuovo ritentar d’armi periglio{{R|575}}
col tuo rivale, se la vita hai cara.
Col tuo rivale, se la vita hai cara.
Non mi ferir con aspri detti, o donna,
Non mi ferir con aspri detti, o donna,
le rispose Alessandro. Fu Minerva
Le rispose Alessandro. Fu Minerva
che vincitor fe’ Menelao, sol essa.
Che vincitor fe’ Menelao, sol essa.
Ma lui del pari vincerò pur io,{{R|580}}
Ma lui del pari vincerò pur io,{{R|580}}
ch’io pure al fianco ho qualche Diva. Or via
Ch’io pure al fianco ho qualche Diva. Or via
pace, o cara, e ne sia pegno un amplesso
Pace, o cara, e ne sia pegno un amplesso
su queste piume; ché giammai sì forte
Su queste piume; ché giammai sì forte
per te le vene non scaldommi Amore,
Per te le vene non scaldommi Amore,
quel dì né pur che su veloci antenne{{R|585}}
Quel dì né pur che su veloci antenne{{R|585}}
io ti rapìa di Sparta, e tuo consorte
Io ti rapìa di Sparta, e tuo consorte
nell’isola Crenea ti giacqui in braccio.
Nell’isola Crenea ti giacqui in braccio.
No, non t’amai quel dì quant’ora, e quanto
No, non t’amai quel dì quant’ora, e quanto
di te m’invoglia il cor dolce desìo.
Di te m’invoglia il cor dolce desìo.
</poem>
</poem>