Pagina:La secchia rapita.djvu/230: differenze tra le versioni

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<poem>XLVII.
<poem> {{smaller|XLVII.}}
E ’n tanto preparar feano in disparte
E ’n tanto preparar feano in disparte
ordigni da trattar notturno assalto,
Ordigni da trattar notturno assalto:
ponti da tragittar da l’altra parte,
Ponti da tragittar dall’altra parte;
{{R|380}}saette ardenti da lanciar in alto,
{{R|380}}Saette ardenti dallanciar in alto;
fuochi composti in varie guise ad arte
Fuochi composti in varie guise ad arte,
ch’ardean ne l’acqua e su ’l terreno smalto,
Ch’ardean nell’acqua e sul terreno smalto;
falci dentate e machine diaboliche
Falci dentate, e machine diaboliche
che non trovaron mai le genti argoliche.
Che non trovaron mai le genti argoliche.


XLVIII.
{{smaller|XLVIII.}}
{{R|385}}Tre giorni senza uscir de la trinciera
{{R|385}}Tre giorni senza uscir della trinciera
stettero i Padovani e i Modanesi:
Stettero i Padovani e i Modanesi.
ed ecco il quarto con sembianza altiera
Ed ecco il quarto con sembianza altiera
fuor de’ ripari uscir de’ Bolognesi,
Fuor de’ ripari uscir de’ Bolognesi,
e su ’l ponte calar da la riviera,
E sul ponte calar dalla riviera,
{{R|390}}tutto coperto di ferrati arnesi,
{{R|390}}Tutto coperto di ferrati arnesi
un fanton di statura esterminata
Un fanton di statura esterminata,
nominato Sprangon da la Palata.
Nominato Sprangon dalla Palata.


XLIX.
{{smaller|XLIX.}}
Un celaton di legno in testa avea
Un celaton di legno in testa avea
graticciato di ferro, e al fianco appesa
Graticciato di ferro, e al fianco appesa
{{R|395}}una spada tedesca, e in man tenea
{{R|395}}Una spada tedesca; e in man tenea
imbrandita una ronca bolognesa.
Imbrandita una ronca bolognesa.
Quindi volto a i nemici egli dicea:
Quindi volto ai nemici, egli dicea:
- O Pavanazzi da la panza tesa,
''O Pavanazzi dalla panza tesa,
quando volidi uscir di quelle tane
Quando volid uscir di quelle tane,
{{R|400}}valisoni da trippe trevisane?
{{R|400}}Valisoni da trippe trevisane?''


L.
{{smaller|L.}}
Fra tanti poltronzon j n’è neguno
''Fra tanti poltronzon j n’è neguno
ch’apa ardimento de vegnir qua fora
Ch’apa ardimento de vegnir qua fora
a far custion con mi, fina che l’uno
A far custion con mi fina che l’uno
sipa vittorios e l’altro mora? -
Sipa vittoríos, e l’altro mora?''
{{R|405}}Cosí dicea, rispondeva alcuno
{{R|405}}Così dicea; rispondeva alcuno
a la superba sua disfida allora:
Alla superba sua disfida allora.
ma non tardò ch’a rintuzzar quel fiero
Ma non tardò ch’a rintuzzar quel fiero
da l’antenoree tende uscí un guerriero.</poem>
Dall’antenoree tende uscì un guerriero.</poem><span class="SAL">230,3,Redqueen</span>