Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/206: differenze tra le versioni
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MONETAZIONE CAROLINGIA ITALIANA |
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CARLOMANNO. |
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⚫ | Dal loro figlio Pipino, cognominato il Grosso o di Heristal, maggiordomo (''maire du Palais'') di tre consecutivi Merovingi, impotenti simulacri di re, discendono i fratelli Carlomanno e Pipino, l’ultimo dei quali, chiamato il Breve, impugnò lo scettro di Francia, momentaneamente ricongiunta sotto di sé, nel 752, e fu padre di un altro Carlomanno e di Carlomagno che, eletto re, nel 768, e sacrato dal pontefice imperatore a Roma, nell’800, appare il più nobile rappresentante di quella dinastia che, appellata poscia Carolingia, diede quindici re alla<span class="SAL">206, |
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[[File:Rivista italiana di numismatica 1889 p 206.png|center|250px]] |
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⚫ | Dal loro figlio Pipino, cognominato il Grosso o di Heristal, maggiordomo (''maire du Palais'') di tre consecutivi Merovingi, impotenti simulacri di re, discendono i fratelli Carlomanno e Pipino, l’ultimo dei quali, chiamato il Breve, impugnò lo scettro di Francia, momentaneamente ricongiunta sotto di sé, nel 752, e fu padre di un altro Carlomanno e di Carlomagno che, eletto re, nel 768, e sacrato dal pontefice imperatore a Roma, nell’800, appare il più nobile rappresentante di quella dinastia che, appellata poscia Carolingia, diede quindici re alla<span class="SAL">206,3,Carlomorino</span> |