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gran pietra sul passato, stabilì anche lui e si abituò a considerare quel giorno come l’estremo termine di una gioconda —ferie— giovanile, come la chiusa d’un fantastico poema ch’egli aveva scritto solamente per sè. Che cosa sarebbe stato di lui dopo quel giorno non andava a cercare. A che pro? Chi può essere indovino del domani? Ma ad ogni modo egli doveva ritrarsi da una strada erta e pericolosa, dove molti più forti e più temerari di lui lasciano spesso la vita e l’onore. Non osava guardare in faccia ai pazzi pensieri che gli passavano pel capo. C’era da farsi compatire, da farsi fischiare da tutto Milano. C’era da morir dalla vergogna, se lei avesse potuto leggergli nel cuore.
gran pietra sul passato, stabilì anche lui e si abituò a considerare quel giorno come l’estremo termine di una gioconda ferie giovanile, come la chiusa d’un fantastico poema, ch’egli aveva scritto solamente per sè. Che cosa sarebbe stato di lui dopo quel giorno non andava a cercare. A che pro? Chi può essere indovino del domani? Ma ad ogni modo egli doveva ritrarsi da una strada erta e pericolosa, dove molti più forti e più temerari di lui lasciano spesso la vita e l’onore. Non osava guardare in faccia ai pazzi pensieri che gli passavano pel capo. C’era da farsi compatire, da farsi fischiare da tutto Milano. C’era da morir dalla vergogna, se lei avesse potuto leggergli nel cuore.
Il ragazzo che non aveva saputo trovar la sua strada nel mondo, il figlio del portinaio, il mezzo chierico, il commesso a sessanta lire, in certi sogni esaltati correva a immaginare ch’egli potesse salvare o almeno difendere la buona signora dagli oltraggi della gente, rapirla, fuggire con lei in un paese lontano, al di là dei mari, contrastarla alla violenza e all’egoismo, come gli antichi cavalieri dell’Ariosto, che contro cento mostri combattevano da soli, vestiti d’armi lucenti e incantate.
Il ragazzo che non aveva saputo trovar la sua strada nel mondo, il figlio del portinaio, il mezzo chierico, il commesso a sessanta lire, in certi sogni esaltati correva a immaginare ch’egli potesse salvare o almeno difendere la buona signora dagli oltraggi della gente, rapirla, fuggire con lei in un paese lontano, al di là dei mari, contrastarla alla violenza e all’egoismo, come gli antichi cavalieri dell’Ariosto, che contro cento mostri combattevano da soli, vestiti d’armi lucenti e incantate.
Ma eran sogni: forse era meglio voltare le spalle alla tentazione. Da qualche tempo il padre Barca andava discorrendo di un posto di compilatore e redattore di un giornaletto cattolico, che una pia associazione di Genova voleva impiantare coll’aiuto di una ditta libraria di là. E insisteva presso la Colomba perchè persuadesse il nipote ad accettare. Da cosa nasce cosa: il giornale poteva condurre la bottega, e colla buona volontà, cogli studi fatti, con buoni
Ma eran sogni: forse era meglio voltare le spalle alla tentazione. Da qualche tempo il padre Barca andava discorrendo di un posto di compilatore e redattore di un giornaletto cattolico, che una pia associazione di Genova voleva impiantare coll’aiuto di una ditta libraria di là. E insisteva presso la Colomba perchè persuadesse il nipote ad accettare. Da cosa nasce cosa: il giornale poteva condurre la bottega, e colla buona volontà, cogli studi fatti, con<span class="SAL">416,4,Gimilzor</span>