Teatro Historico di Velletri/Quali fossero le Città, e Terre de' Volsci: differenze tra le versioni

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Longola, sin dove furono perseguitati gl'Antiati da Postumio Cominio, essendo Console. Volendo li Longolari far fronte à nemici, uscriono fuora coraggiosamente, ma, come scrive Dionisio, furono forzati à ritirarsi dentro le mura: è pensiero fosse trà Anzo e Ardea. La ripigliò Coriolano per li Volsci: di presente non se ne vedono ne anco li vestiggi.
 
Metio latinamente ''Ad Metium'', non molto distante da Lanuvio, ''Non procul à Lanuvio Ad Metium is locus dicitur, Castra oppugnave est adorsus'', dice Livio. Fù per il fuoco dato dato à ripari presa, e saccheggiata da Furio Camillo Dittatore, poco avanti repigliasse Sutri dalle mani de Toscani. Credeno fosse dove al presente dicono la Castella: luogo prima chiamato Castel Muzzo, come per un Instromento di Feudo fatto da Leone Vescovo Veliterno ad un certo Demetrio Console, e Capitano, sotto Marino Secondo, detto Iuniore Sommo Pontefice. Ma Diodoro Siculo lo chiama ''Ad Martium'' dicendo ''Volsci Bellum ipsis moverunt, Tribuni igitur Consulares delectu Militum, et copiis in apertum deductis, Ad Martium quod vocant. Castra posuere CG. ab Roma Maciis''. E Plutarco narrando quell'istesso di Livio, e Diodoro, lo chiama parimente ''Ad Martium'', dicendo, ''Dictator tertium Camillus dictus Legiones cum Tribunis Militum à Latinis, et Volscis obsideri, delectum habere non iuniorum solum, sed maiorum natu quoque coactus est, ac longo flexu Martium Monte exercitum circumducto, Castra à tergo hostium clam est metatus''.