Sorte perversa! In vil tugurio nato
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Questo testo fa parte della raccolta Giovanni Canale
IV
IL TAMBURO
Sorte perversa! In vil tugurio nato,
per secondar fatiche e accrescer stento,
di paludosi umori e fien cibato,
diedi lena ostinata al mio tormento.
Dal peso degli affanni alfin sgravato,
ché d’essere vivuto ora mi pento,
una cassa portatile tornato
della mia pelle accoglio al seno il vento.
A mille e mille colpi il fiato scioglio,
in campo marzïale indi venuto
a portar nuove glorie al Campidoglio.
Se vivo tacqui, in essere battuto
morto assordo col suono, e ben mi doglio
che chi mi batte è assai di me piú bruto!