Sorga nuova Medusa
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Questo testo fa parte della raccolta Le vendemmie di Parnaso
XXVI
Sorga nuova Medusa,
E coll’orror de’ formidabil crini
Trasformi i petti avari in sassi alpini.
E come? oro ed argento,
E null’altro quaggiù può far contento?
Zefiro, che veloce,
Battendo le bell’ali, i rami move,
Dice con bassa voce,
Filli, che tosto hassi da gire altrove.
Dunque tre volte, o nove
Vo’ con Falerno rinfrescarmi il petto:
Se tre, conforto dalle Grazie aspetto;
E se nove, ogni Musa
Del così largo ber farà la scusa.