Sonetto introduttivo alla Gerusalemme Liberata travestita in lingua milanese
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1772
P
atrio Idioma, che col latte appresi; Che sei, che fosti sempre a me sì caro;
Onde vegliando i migliori anni ho spesi
Dietro a’ tuoi vezzi, che il mio stile ornaro
5Se dolce obbietto a’ miei pensier ti resi
Perchè far non poss’io te illustre, e chiaro;
E nova luce a’ pregi tuoi palesi
Recando andar quasi del Tasso al paro?
Tu pur con modi semplici, e leggiadri
10Grato non che all’Insubria, all’Austria, e a Roma
Fosti, e a’ gran Prenci, ed a’ Purpurei Padri.
Or tu quest’opra abbella, ed avvalora
Sì che insegna non sia, Patrio Idioma,
Di chi col nome suo tanto l’onora.