Sonetti romaneschi (1998)/Un antro viaggio der Papa II
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Un antro viaggio der Papa
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Curre la nova pe ppiazza Navona
ch’er Papa, pe vviaggià cco ppiú ddecoro
ner rifresco che ffesce a Ppalidoro 1
se pijjò ’na santissima cacona. 2
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E a la faccia de mezzo concistoro
rivommitanno pe un’oretta bbona
s’impiastrò ttutta la Sagra perzona
fino a le scarpe co la crosce d’oro.
E la Corte, sbruffata da li schizzi
10vienuti da lo stommico sovrano
li pijjò ccome ttanti bbenefizzi.
Chi ssa? Nner galateo der cortiggiano
er male e ’r bene, le vertú e li vizzi
nun zaranno spiegati in itajjano.
25 maggio 1835
Note
- ↑ Predio assai esteso, di proprietà dell’archiospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma, circa a mezza via tra questa città e Civitavecchia.
- ↑ Imbriacatura. Anche il Buffone Santissimo (Mons. Soglia, Segretaria de’ Vescovi e Regolari) si ubbriacò sino agli occhi. Questi e il Papa si abbracciarono in un impeto di entusiasmo divino, e così stretti l’uno fra le braccia dell’altro andavano ruttando, recendo, e gridando «Monsignor Soglia mio, che bella giornata!», «Santo Padre mio, che consolazione!». La corte intanto gli osservava con divoto raccoglimento.