Sonetti romaneschi (1998)/San Zirvestro

San Zirvestro

Sonetti romaneschi/La Bbeata Chiara Sonetti romaneschi/Er zagrifizzio d'Abbramo I IncludiIntestazione 3 maggio 2010 75% Sonetti

La Bbeata Chiara Er zagrifizzio d'Abbramo I

 
     San Zirvestro, finiti scerti chiassi,
volenno1 viení a Rroma a ccose leste,
disse a una bbella mula co le sceste:
«Curre,2 per Dio, ch’er vento nun te passi».
              5
     A la mula je preseno le creste; 3
e cco ggnente de ppiú che de tre ppassi,
lassanno le pedate su tre ssassi, 4
se ne venne sin qui dda Sant’Oreste. 5
              
     Cristo! Senza speroni e ssenza brijja,
10ma ssolo co la frusta de la fede
pe ’ggni passo volà ssedisci mijja!
              
     Inzomma, cazzo, la faccenna aggnede 6
che, o sta mula era er diavolo o la fijja,
fesce er viaggio in tre ssarti,7 e spregò un piede.


Roma, 15 gennaio 1833


Note

  1. Volendo.
  2. Corri.
  3. Imbizzarrì.
  4. Si conservano venerati in una chiesa di Roma.
  5. Il celebre Monte Soratte, chiamato di S. Silvestro. Il nome più comune però in oggi è di S. Oreste, da un paese che sopra vi sorge. Vedi Orazio, ode IX, lib. I; Virg. Aeneid. II.
  6. Andò.
  7. Salti.