Sonetti romaneschi (1998)/San Pietr'in carcere

San Pietr'in carcere

Sonetti romaneschi/La Santa Crosce Sonetti romaneschi/Eppoi te sposo IncludiIntestazione 3 maggio 2010 75% Sonetti

La Santa Crosce Eppoi te sposo

 
     La mejjo cosa che a Ccampo-Vaccino
se fascessi2 a li tempi de Nerone
fu a ppied’a ccampidojjo una priggione,
che ttutti sce parlaveno latino.
              5
     Cuer logo se chiamava er Mammerdino;
e nnun credete a mmé cche ssò un cojjone,
ma ffatevene fà la spiegazzione
da un certo Avocatuccio piccinino. 3
              
     È ppropio cuella la priggione, indove
10sce fotterno4 San Pietro carcerato
prima c’annassi a le Carcere nove. 5
              
     E llui sce fesce6 cuer pozzo affatato, 7
che dda tant’anni, o ttempo bbono, o ppiove,
è ssempre pieno e nnun z’è mmai vôtato.


Roma, 15 febbraio 1833

Note

  1. Nome moderno dell’antico carcere Mamertino, fatto costruire dal re Anco Marzio, o Mamerzio secondo l’antica lingua latina, Trovasi appiè del Colle Capitolino, nel Foro romano donde vi si montava per le Scale Gemoniae, delle quali può cercarsi la etimologia nelle tremende cagioni che nominarono il ponte de’ Sospiri di Venezia.
  2. Si facesse.
  3. Il chiarissimo Fea, archeologo, che qui si nomina per onore di questa pagina.
  4. Ci gettarono dentro.
  5. Prigioni attuali in via Giulia.
  6. Ci fece.
  7. Reca sommo stupore ai più divoti che idraulici come non si alteri mai il livello dell’acqua di questo pozzetto, circostanza però non mai bene verificata. Quest’acqua, freddissima in estate, ha talvolta procurato dei dolori colici a qualche pia persona che riscaldata dal sole in Cancro è discesa a berne in quel sotterraneo, in cui si vuole che coll’acqua medesima fossero da S. Pietro battezzati i suoi carcerieri.