Sonetti romaneschi (1998)/San Cristofeno II

San Cristofeno

Sonetti romaneschi/San Cristofeno I Sonetti romaneschi/Lo Spaggnolo IncludiIntestazione 2 maggio 2010 75% Sonetti

San Cristofeno I Lo Spaggnolo

 
     San Cristofeno è un zanto grann’e ggrosso
un po’ ppiú dd’un facchino de Ripetta, 1
che a ppiedi scarzi2 e cco le ggente addosso
passava un fiume come la bbarchetta. 3
              5
     Forzi4 sto fiume sarà stato un fosso,
o una pianara,5 oppuro una vaschetta:
ma io nun posso dilla6 a vvoi, nun posso,
che ttal’e cquale a mmé mm’è stata detta.
              
     Ecchete un giorno un regazzino bbionno: 7
10lui lo passò, ma ddoppo du’ zampate
san Cristofeno grosso annava a ffonno.
              
     «Per cristo! e ccosa sò8 ste bbuggiarate»,
strillava er Zanto; «e cche cciò9 addosso, er Monno?!
Fregheve, fijjo mio, come pesate!».


Roma, 21 gennaio 1833


Note

  1. Il porto di Ripetta sul Tevere, dove approdano le barche del vino e del carbone.
  2. Scalzi.
  3. Si allude alla barca di traghetto, fissata a Ripetta.
  4. Forse.
  5. Le piene d’acqua che scorrono per le strade di Roma in tempo di pioggia.
  6. Dirla.
  7. La pia tradizione vuole che fosse il Redentore apparsogli sotto forme di fanciullo.
  8. Sono.
  9. Ci ho.