Sonetti romaneschi (1998)/Li studi de li regazzi
Questo testo è completo. |
Li studi de li regazzi
◄ | Li dilitti d'oggiggiorno | Er motivo prencipale | ► |
Su a Ttermini,1 un regazzo de talento
avenno visto quarc’antro regazzo
esercitasse a ddà llezzione ar cazzo,
provò llui puro, e sse trovò ccontento.
5E nnun volenno ar primo spirimento
lassà in terra li segni de lo sguazzo,
scolò ttre vvorte er zugo der rampazzo
in un bicchiere, e lo lassò llí ddrento.
Du’ ggiorni doppo che sse fu istruito,
10tornò a vvede quer brodo de sostanza,
e lo trovò ffetente e inverminito.
Allora er bravo regazzin de Termini
disce: «E sta robba io sciò ddrent’a la panza?!
A tté, a tté, mmano mia: fora sti vermini».
4 giugno 1834
Note
- ↑ Termini. Cosí chiamasi il luogo, dov’erano le magnifiche Terme di Diocleziano. Uno de’ vasti granai che vi aveva, sotto i passati Papi, l’Annona, è stato da Pio VII convertito in un reclusorio di poveri, i quali vi si alimentano, vestono ed istruiscono nelle arti. Il fine però di estirpare in Roma il mestiere dell’accattonaggio non è stato con ciò affatto conseguito.