Sonetti romaneschi (1998)/Li siggnificati

Li siggnificati

Sonetti romaneschi/Ar pittore Sonetti romaneschi/Li santi protettori IncludiIntestazione 3 maggio 2010 75% Sonetti

Ar pittore Li santi protettori

 
     Lo sapevo da un pezzo, scioscia mia, 1
che cquanno er zacerdote s’è apparato, 2
oggni cosa c’ha ppresa in zagristia
tiè anniscosto er zu’ bber ziggnificato.
              5
     Perantro, te confesso er mi’ peccato, 3
sta cosa sola nun zo ddí cche ssia:
ciovè4 che mmentre scèlebbra un prelato
j’abbino da tiené cquella bbuscía. 5
              
     Eppuro,6 cazzo, su st’usanza fessa 7
10le poteveno dí cquattro parole
pe ssciferà una cosa ch’interessa.
              
     Uhm, mai8 nun fussi cqua ddove je dole, 9
che li vescovi fora de la messa
co le bbuscíe10 sce ggireno le mole.


Roma, 13 febbraio 1833


Note

  1. Ciocia mia: mia diletta, cara mia, etc.
  2. Parata.
  3. Ti confesso la mia ignoranza: ti dico il vero, etc.
  4. Cioè.
  5. Bugia.
  6. Eppure.
  7. Spiacevole, molesta.
  8. Se mai, etc.
  9. «Dove je dole»: dov’è il punto, dov’è il mistero.
  10. Ci.