Sonetti romaneschi (1998)/Li posti I

Li posti

Sonetti romaneschi/Li teatri de mó I Sonetti romaneschi/Li posti II IncludiIntestazione 2 maggio 2010 75% Sonetti

Li teatri de mó I Li posti II

 
     Sora Mmaschera1 mia, sete un cojjone.
Me parerebbe, sangue d’un giudio,
che nn’abbi da sapé ddomminiddio
un po’ ppiú dde chi ha ffatto Tordinone. 2
              5
     E ssi ssò3 ggrasso, sce4 n’ho ccorpa5 io?
Potevio6 fà ppiú granne le porzione.
Cuann’io spenno,7 pe ccristo, er mi’ testone, 8
vojjo un posto adattato ar culo mio.
              
     E in che ddanno9 ste tavole, ste fotte 10
10de tramezzi, che un omo sce s’attappa
come fossi er turaccio d’una bbotte?
              
     Cqua er culo mio nun c’entra e nnun ce scappa;
e ppe ddà ggusto a vvoi, sore marmotte,
io nun me tajjo una fetta de chiappa.


Roma, 20 gennaio 1833


Note

  1. Colui che presiede all’ordine della platea.
  2. Vedi il Sonetto...
  3. Se sono.
  4. Ce.
  5. Colpa.
  6. Potevate.
  7. Spendo.
  8. Moneta di 3 paoli, prezzo del biglietto dell’opera.
  9. Cosa concludono?, etc.
  10. Queste sciocchezze.