Sonetti romaneschi (1998)/Li dritti de li Curati dritti

Li dritti de li Curati dritti

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Er giucator de pallone La sincerezza

 
     Indov’èlli3 sti preti santarelli
che nunn metteno a ttajja li cristiani?
Indov’èlli sti parrichi4 granelli 5
che nnun zanno spojjà lli parrocchiani?
              5
     Indov’èlli, per dio, dimme, indov’èlli,
si ssò6 ttutti ppiú ccani de li cani?
Guarda er curato mio dell’Orfanelli 7
che cce divora a ttutti sani sani!
              
     Senti un po’ cquesta, e nnun rimane statico. 8
10Cuanno morze9 mi’ padre d’un bubbone,
vorze fasse10 pagà ccrosce e vviatico. 11
              
     Io lo dico da mé cche ssò un cojjone
e dde ste forche cqui bbojja mar-pratico, 12
ma cchi ha ppagato mai la commuggnone?!13


Roma, 1° febbraio 1833

Note

  1. Competenze.
  2. Scaltri.
  3. Indov’ello? Indov’elli?, quasi dicesse: «dove è ello? dove sono elli?».
  4. Parrochi.
  5. Minchioni, semplici.
  6. Se sono.
  7. Chiesa di S. Maria in Aquiro, appartenente all’orfanotrofio di Roma. Avvertasi che questo fatto, è d’invenzione.
  8. Estatico.
  9. Morì.
  10. Volle farsi.
  11. Nome che significa tanto «eucaristia» quanto dritto di trasporto nel funere.
  12. Boia mal pratico dicesi di chiunque non conosce bene ciò che imprende a fare.
  13. Comunione.