Sonetti romaneschi (1998)/La lita dell'orto

La lita dell'orto

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L'ammalato Che or'è?

 
     Er padre suo bbon’anima2 cuell’orto
me lo vennette3 lui mentr’era vivo
e ggià ccurreno ott’anni da che è mmorto
ch’io l’ho scritto ar Castrato4 e llo cortivo. 5
              5
     Cuant’ecchete,6 ch’edè?7 scappa sto storto,
e mme scita8 a ppagà er quantitativo.
E er giudisce, ch’è un prete, me dà ttorto,
discenno9 ch’er contratto era allessivo. 10
              
     Cento scudi pe un orto che vva a mmille
10protenne11 lui che ssò ccómprite12 ladre
da facce un baffo sopra13 e dda punille, 14
              
     E a Ggiacobbe, che un piatto de lenticchia
je crompò ttutto l’asso15 de su’ padre,
chi jje l’ha mmessa mai st’antra16 cavicchia?17


Roma, 8 febbraio 1833


Note

  1. Lite.
  2. Di buona memoria.
  3. Vendé.
  4. Catastro, come chiamasi in Roma il Catasto.
  5. Coltivo.
  6. Quanto eccoti.
  7. Che è?
  8. Cita.
  9. Dicendo.
  10. Lesivo.
  11. Pretende.
  12. Compere.
  13. Da cassarle, annullarle.
  14. Punirle.
  15. Asse: patrimonio.
  16. Altra.
  17. Eccezione.