Sonetti romaneschi (1998)/L'inferno

L'inferno

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Li colori Er giuvveddí santo

 
     Cristiani indilettissimi, l’inferno
è una locanna senza letto e ccoco,
ch’er bon Iddio la frabbicò abbeterno
perché sse popolassi appoco appoco.
              5
     Cuanti Santi, in inzoggno,1 la vederno, 2
dicheno che ssibbè3 ppiena de foco,
nun c’è un’ombra de lusce in gnisun loco,
e cce se trema ppiú cche ffussi inverno.
              
     Sur porton de sta casa de li guai
10sce sta a llettre da cuppola un avviso,
che ffora disce sempre, e ddrento mai.
              
     Ggesú mmio bbattezzato e ccirconciso,
arberghesce4 li turchi e bbadanai, 5
e a nnoi dàcce6 l’alloggio in paradiso.


Roma, 29 gennaio 1833


Note

  1. Sogno.
  2. Videro.
  3. Sebbene.
  4. Albergaci.
  5. Gli ebrei.
  6. Dacci.