Sonetti per la infermità, e guarigione di Cosimo I dei Medici/Sonetto XXIII

Sonetto XXIII.

../Sonetto XXII ../Sonetto XXIV IncludiIntestazione 9 settembre 2016 100% letteratura

Sonetto XXII Sonetto XXIV


[p. 23 modifica]



A M. BACCIO VALORI




SONETTO XXIII.

 
Rendiam grazie al Signor sicuri omai,
     Cortese Valor mio, che ’n tutto è fuore
     Di sì grave periglio il più maggiore
     4Rege, e miglior, che fusse in terra mai.

Fur tanti i preghi d’Isabella, e tai,
     Che ’nmantanente al suo gran Genitore
     Tornar le forze, e cessò quel dolore,
     8Che ’l tormentava in tali, e tanti guai.

Il Ciel, che tutto era turbato in vista,
     Tornò più che mai lieto, e più sereno
     11Riprese il bello Ombron sua dolce vista.

La gente, che piangea pallida, e trista,
     Veniva quasi per letizia meno:
     14Allegrezza simil mai non fu vista.