Sonetti per la infermità, e guarigione di Cosimo I dei Medici/Sonetto V

Sonetto V.

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all’illvstriss. ed eccellentissima


SIG. DONNA ISABELLA


dvchessa di bracciano




SONETTO V.

 
Voi, che quante far mai belle, e gentili
     Vincete, e di bellezza, e d’onestate,
     E tanto sopra tutte l’altre andate,
     4Che tutte altre appo voi son basse, e vili:

Ai dolci vostri caldi preghi umili,
     Che giusta in Ciel trovar degna pietate;
     In questa sempre, e ’n ciascun’altra etate
     8Tutti i più rari, e più pregiati stili

Grazie infinite renderanno, e voi
     Come cosa divina all’alte stelle
     11Co’ lor sublimi canti porteranno.

Ch’era d’Arno? Che d’Arbia? Che di noi?
     Che dell’Italia? Oh gran pubblico danno
     14Del Mondo tutto in queste parti, e ’n quelle.