Sonetti lussuriosi (edizione 1986)/Libro primo/XIV
Questo testo è completo. |
Pietro Aretino - Sonetti lussuriosi (1526)
Libro primo
XIV
XIV
◄ | Libro primo - XIII | Libro primo - XV | ► |
Non tirar, fottutello di Cupido,
la cariola; fermati bismulo;
ch’io vo’ fotter in potta e non in culo
costei, che mi togl’il cazzo e me ne rido.
E nelle braccia le gambe mi fido,5
e si disconcio sto (e non t’adulo)
che si morrebbe a starci un’ora un mulo
che fottendo a disaggio, mi disfaccio.
E se voi, Beatrice, stentar faccio,
perdonar mi dovete, perch’io mostro10
che fottendo a disaggio, mi disfaccio.
E se non ch’io mi specchio nel cul vostro,
stando sospeso l’uno e l’altro braccio,
mai non si finirebbe il fatto nostro.
O cul di latte e d’ostro!15
Se non ch’io son per mirarti di vena,
non mi starebbe il cazzo ritto appena.