Sonetto XX

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XIX XXI
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SONETTO XX.


 
    Dammi la lingua, punta i piedi al muro;
Stringi le coscie, e tiemmi stretto stretto,
Lascia che vada a traversare il letto,
4Che d’altro che di fotter non mi curo.

    Ah traditore! hai il cazzo molto duro,
O come in su la potta mi confetto,
Un di di torlo in culo ti prometto
8E di farlo uscir netto t’assicuro.

    Io vi ringrazio, cara Lorenzina,
M’ingegnerò servirvi, or via spingete,
11Spingete come fà la Ciabatina.

    Io faccio adesso, e voi quando farete?
Adesso, dammi tutta la linguina.
14Oimè ch’io muojo e voi cagion ne siete!

                    Dunque voi compirete?
Si si già faccio, oimè spingi ben mio.
    17Oimè già ho fatto, ahi che son morta oh Dio!